Agrigento, Calogero Firetto straccia tuttiAgli avversari restano briciole e polemiche
Agrigento, Calogero Firetto straccia tutti Agli avversari restano briciole e polemiche
Calogero Firetto, 50 anni, straccia tutti e diventa sindaco di Agrigento al primo turno e senza bisogno del ballottaggio. Una scelta chiara quella degli agrigentini che hanno tributato al biondo deputato regionale Udc il 60 per cento dei voti.
Un risultato che peraltro fa tirare anche un sospiro di sollievo al ministro Angelino Alfano che nella sua città si giocava una partita magari non decisiva ma comunque molto importante: «E’ venuto Salvini a fare il fenomeno ad Agrigento – ha detto con sarcasmo a Porta a Porta – ma abbiamo vinto al primo turno». Le sorprese se vogliamo sono state il mancato ballottaggio – ritenuto più che probabile da molti osservatori incoraggiati anche dalla presenza di ben sette candidati a sindaco – e il pessimo risultato di Silvio Alessi, l’esponente di Forza Italia che aveva vinto le primarie farsa col Pd e che non è andato oltre il 15 per cento. Eppure la vittoria al primo turno negli ultimi giorni era tornata di nuovo possibile – e i sondaggi dell’ultima settimana lo avevano certificato – anche per l’errore esiziale degli avversari più “quotati” (almeno alla vigilia) di Firetto che si erano lasciati andare ad attacchi personali e ad alzo zero contro il competitor piuttosto che spiegare agli agrigentini qual era il programma. Tempo (e spazi sui media) perso e risultato che non lascia spazio a repliche.
I numeri insomma parlano chiarissimo: Calogero Firetto si attesta intorno al 60 per cento, Silvio Alessi è a quota 15%, Marco Marcolin, il candidato leghista, è intorno al 8%, Emanuele Dalli Cardillo del M5S è di poco sopra l’8 per cento. Gli altri tre candidati in lizza hanno ottenuto percentuali risibili: Giuseppe Arnone è sotto il 3 per cento, Andrea Cirino di FdI-An intorno al 2,5% e Giuseppe Di Rosa si attesta intorno al 2 per cento. Risultati che lasceranno molte scorie, sia all’interno di Forza Italia che all’interno dei grillini.
Silvio Alessi avverte: «Mi aspettavo di arrivare al ballottaggio anche in base ai numeri che dovevano uscire dalle liste e dal voto al candidato sindaco. Prendo atto – ha detto – di questa tendenza positiva a favore di Firetto, ma aspettiamo i dati ufficiali per commentare quello che è successo». In sostanza teme – o ha sentore – che il voto disgiunto (preferinze alla sua lista ma voto a Firetto) lo abbia danneggiato.
Ma il fuoco cova sotto la cenere anche nel M5S con una parte dei grillini agrigentini che ha ritenuto non idonea la candidatura di Dalli Cardillo. Il risultato – soprattutto dopo avere visto le performances dei grillini in Italia e in Sicilia – non è entusiasmante.
Calogero Firetto invece ha già parlato da sindaco: «Siamo riusciti a sovvertire quella naturale tendenza agrigentina, storicamente pessimista, secondo cui ad Agrigento nulla possa cambiare. Ha vinto invece il progetto civico di persone capaci che hanno voglia di fare, che hanno idee e soluzioni, e che lavoreranno anche per quella fetta importante di astensionisti, che non hanno avuto fiducia: siamo convinti che anche gli scontenti cominceranno a ri-amare Agrigento, come merita. Con l’aiuto dei cittadini cominceremo da subito ad operare per ripristinare l’ordinario in città, in termini di pulizia, decoro urbano, manutenzione. Ci concentreremo subito sulla località balneare di San Leone, per la mobilità, l’ordine e la pulizia. Ci metteremo immediatamente al lavoro per costruire i presupposti di programma per i nostri obiettivi a medio e lungo termine. Abbiamo cominciato a realizzare una rivoluzione che è anche culturale e che cammina sulle gambe di persone cariche di volontà e di ottimismo, che sapranno contagiare di quest’aria nuova che tira ad Agrigento, tutte le persone per bene. A prescindere dal risultato delle liste, il nostro progetto va avanti con il sostegno dell’intera straordinaria squadra che finora mi ha sostenuto. Ringraziamo anche quelle componenti politiche che hanno voluto appoggiare il nostro programma e che hanno rispettato questa grande volontà di cambiare le regole anche nella campagna elettorale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA