ACIREALE – Ad Acireale sarà ballottaggio tra Michele Di Re e Stefano Alì, cugini tra loro, il primo in corsa con il supporto di 7 liste, comprese Forza Italia e Viviamo Acireale espressione del Pd, il secondo sostenuto soltanto dal Movimento 5 Stelle. Di Re è stato preferito da 11.322 elettori che, in percentuale, significa il 38,09 %; Alì da 6.406 pari al 21,55%.
Le operazioni di voto si sono svolte con regolarità ovunque e non si sono verificati casi tali da richiedere interventi drastici. In fase di scrutinio non sono mancate le sezioni dove, sin dall’avvio, qualche presidente ha dovuto fare la voce grossa per ridimensionare le intemperanze di taluni rappresentanti di lista.
Ancora una volta, leggendo i primi dati, emerge forte l’impressione che anche al ballottaggio il nuovo sindaco sarà determinato dal voto che arriverà dalle frazioni. Un po’ come era avvenuto con Nino Garozzo e con Roberto Barbagallo, entrambi largamente preferiti rispetto ai loro avversari fuori dal perimetro del centro storico.
Acireale è tornata al voto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale per via della vicenda giudiziaria che il 23 febbraio scorso ha visto coinvolto, tra gli altri, l’ex sindaco Roberto Barbagallo, arrestato nell’ambito dell’operazione “Sibilla”, condotta dalla Guardia di finanza. Qualche giorno più avanti lo stesso Barbagallo ha rassegnato le dimissioni da primo cittadino e, dopo una breve gestione amministrativa del suo vice, Nando Ardita, è stato nominato come commissario straordinario il dott. Salvatore Scalia, già procuratore generale di Catania. I vari schieramenti politici sono rimasti spiazzati dalle elezioni anticipate, anche se Nicotra meditava già da qualche mese di scendere in campo per tentare di tornare ad occupare la poltrona di sindaco, Di Re, dal canto proprio, era uscito sconfitto al ballottaggio con Barbagallo.