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Reinventare le zone umide costiere: a Siracusa la prima edizione della summer school di Unict e MIT di Boston

Si tratta di un’iniziativa formativa di eccellenza, interamente erogata in lingua inglese e curata i da professori e ricercatori esperti di fama internazionale

Di Redazione |

Ha aperto ufficialmente i battenti, lunedì 17 giugno, la prima edizione della prestigiosa Summer School residenziale “Reinventing Coastal Wetlands”, che si tiene a Siracusa dal 14 al 28 giugno, organizzata in collaborazione tra l’Università di Catania, tramite il dipartimento di Ingegneria civile e Architettura e con il supporto del dipartimento di Scienze umanistiche, il Massachusetts Institute of Technology di Boston – migliore istituzione universitaria al mondo secondo la classifica pubblicata nelle scorse settimane dal QS World University Rankings – e il progetto Rest-Coast, finanziato dall’Unione europea – Programma Horizon 2020 Research and Innovation Action.

Si tratta di un’iniziativa formativa di eccellenza, interamente erogata in lingua inglese, che fornirà ai partecipanti (dodici studenti e studentesse di Unict e 12 del MIT) un’opportunità unica per acquisire conoscenze attraverso lo sviluppo di strategie e di soluzioni sostenibili e innovative per il restauro di zone umide costiere e per la protezione del capitale naturale e del patrimonio culturale, in un contesto di cambiamento climatico: ciò grazie al contributo di workshop interattivi, attività pratiche e visite in campo, per un totale di 90 ore, curati da professori e ricercatori esperti di fama internazionale nei settori dell’oceanografia, dell’ingegneria civile, dell’architettura, delle scienze ambientali e dell’archeologia.

I casi di studio

Il contesto in cui si terrà la scuola, la provincia di Siracusa, è infatti rappresentativo di un’area densamente popolata, di elevato valore archeologico e ricca di biodiversità ma, allo stesso tempo, tra le più vulnerabili rispetto ai rischi associati ai cambiamenti climatici. Tra i casi di studio ci saranno infatti le Saline di Priolo, la riserva del Fiume Ciane, la riserva naturale di Vendicari, l’area archeologica di Portopalo e i Pantani Cuba e Longarini.

L’incontro di presentazione si è tenuto lunedì 17 giugno nella sede universitaria di Palazzo Impellizzeri ad Ortigia, alle 8,30, con il benvenuto da parte del professor Enrico Foti del Dicar e della professoressa Paola Malanotte-Rizzoli del Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences del MIT, ideatori dell’iniziativa insieme alla Co-Director dello stesso MIT-Italy Program Serenella Sferza.

«Questa Summer School – osserva il prof. Enrico Foti – offre un’opportunità unica per gli studenti di confrontarsi con problematiche globali attraverso una prospettiva multidisciplinare. La collaborazione con il MIT è un chiaro segno dell’eccellenza accademica che caratterizza questa iniziativa, e siamo orgogliosi di ospitare studenti della prima università al mondo, qui in Sicilia. Offriamo quindi agli studenti di entrambe le istituzioni la straordinaria opportunità di immergersi nello studio delle migliori pratiche e delle soluzioni sostenibili per la restaurazione delle zone umide costiere in un contesto di cambiamento climatico».

Sono seguiti gli indirizzi di saluto del rettore Francesco Priolo, del direttore del Dicar Matteo Ignaccolo, dell’Executive Director of MIT International Science & Technology Initiatives (MISTI) April Julich Perez, del direttore del Disum Marina Paino, del presidente della Struttura Didattica Speciale di Siracusa in Architettura e Patrimonio culturale, Fausto Carmelo Nigrelli, del commissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Siracusa Mario La Rocca, della dirigente del Dipartimento Sviluppo Rurale – Servizio 2 Riserve Naturali, Aree Protette e Servizi di Fruizione Francesca Virgilio, del direttore della Riserva Naturale “Pantani della Sicilia Sud-Orientale”, Fondazione Pro Biodiversità Carlo Cappuzzello, del direttore della Riserva Naturale “Riserva Naturale Saline di Priolo” Fabio Cilea, del sindaco di Siracusa Francesco Italia, del presidente della Cassa Edile Siracusana Salvatore La Rosa e infine della responsabile del progetto REST-COAST Rosaria Ester Musumeci.

Le due lectures inaugurali sono invece state tenute dal prof. Robert van der Hilst direttore del Department of Earth, Atmospheric and Planetary Sciences (MIT), sul tema “Sicily: A tale of Earthquakes, Volcanoes, Architecture, and Wine” e dal prof. Enrico Foti su “Coastal Flooding and Coastal Erosion under a Changing Climate”.

Due settimane di full immersion

Durante le due settimane di permanenza nella sede della scuola e le strutture residenziali messe a disposizione,  condivideranno con docenti e ricercatori un intenso programma di formazione e momenti di confronto interdisciplinare, finalizzati anche all’elaborazione di proposte progettuali che consentano di proporre soluzioni innovative per la gestione delle zone costiere del Sud-Est della Sicilia, mediante Nature-based Solutions, per l’adattamento ai cambiamenti climatici, che favoriscano anche la fornitura di servizi ecosistemici e il miglioramento della biodiversità costiera.

I pantani Cuba e Longarini

Più nel dettaglio, le attività laboratoriali e progettuali saranno orientate allo sviluppo di metodologie innovative per l’analisi delle condizioni ambientali di zone umide costiere e per la progettazione di interventi di restauro e protezione costiera, per alcuni casi di studio siciliani emblematici opportunamente selezionati. Gli allievi lavoreranno su informazioni territoriali e ambientali, dati meteomarini e di proiezioni climatiche, nonché informazioni relative a infrastrutture e beni archeologici esposti ai rischi costieri, per elaborare soluzioni condivise di adattamento e protezione. Le attività in campo avranno lo scopo di raccogliere dati utili per le attività laboratoriali e progettuali, ma anche di consentire l’applicazione di alcune delle metodologie di monitoraggio che verranno messe a punto dagli stessi partecipanti, durante la scuola.

Una veduta di Vendicari

Nella parte seminaristica saranno coinvolti i docenti del MIT Paola Malanotte-Rizzoli, Robert van der Hilst (Earth Atmospheric and Oceanography Department), Admir Masic, Heidi Nepf e Andrew Whittle (Civil & Environmental Engineering Department) insieme con i docenti dell’Università di Catania Enrico Foti, Luigi Alini, Vito Martelliano e Daniele La Rosa del dipartimento Ingegneria civile e Architettura, Daniele Malfitana del dipartimento di Scienze umanistiche, Agustin Sanchez-Arcilla dell’Universitat Politècnica de Catalunya, coordinatore internazionale del progetto europeo REST-COAST.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA