PALERMO – Dirette streaming e preghiere a distanza. E’ così che, ai tempi del Coronavirus, fedeli e parrocchie si preparano a celebrare una Pasqua “a porte chiuse”, dove la “comunione spirituale” dovrà necessariamente subentrare ai riti della chiesa cattolica. Così a Partinico, centro del palermitano dove si trova il Covid Hospital per la Sicilia occidentale, già i fedeli si danno appuntamento su Facebook due volte al giorno – la mattina e il pomeriggio – per la preghiera e nei giorni scorsi la tradizionale via Crucis per le strade del paese è stata modificata dalle restrizioni dettate dalla pandemia. Lo stesso avverrà per la veglia pasquale, “ridotta all’essenziale”, come sottolinea all’Adnkronos l’arciprete di Partinico e vicario foraneo monsignor Salvatore Salvia.
“I fedeli sono molto uniti e attraverso i social siamo riusciti a mantenere quel senso di comunità che ci appartiene – racconta – Preghiamo insieme ogni giorno e si preparano a vivere la Pasqua in quella forma di comunione spirituale che è prevista dalla chiesa cattolica”. Sabato sera la veglia sarà ridotta al minimo. Nessuno nelle chiese, se non che il sacerdote e l’organista, ma le dirette Facebook da tutte le parrocchie permetteranno comunque ai fedeli di sentirsi vicini e uniti.
“In questa emergenza – sottolinea padre Salvia – i social e le tecnologie sono stati fondamentali per continuare a sentirci parte di una comunità, mantenere i contatti. Una dimostrazione del fatto che se usati nel modo giusto, senza diventarne dipendenti o vittime, possono essere un bene”.
Ma i parroci di Partinico non hanno affidato solo al web la celebrazione dei riti pasquali. Nella domenica delle Palme, una Croce è stata posta davanti la Chiesa Madre del Paese. Ai suoi piedi cesti ricolmi di ramoscelli di ulivo benedetto che chi passava poteva prendere, rispettando tutte le misure di sicurezza anti-contagio. Venerdì, per le strade del paese, con l’autorizzazione della questura, i parroci delle sei chiese hanno portato in strada una Via Crucis senza fedeli, alla quale i cittadini hanno potuto assistere dai loro balconi. “Ogni parroco ha portato la croce fino alla parrocchia seguente e così via sino alla Chiesa Madre – racconta padre Salvia – La gente, affacciata ai balconi, pregava e piangeva. Un momento toccante e importante per i fedeli. Vedere il sacerdote che, da solo, portava la croce lungo le vie del paese ha toccato il cuore delle persone e portato tanta commozione. Ancora stamattina ho ricevuto telefonate in cui mi ringraziavano per quella via Crucis”.
Partinico non rinuncerà neanche, Venerdì Santo, alla sua storica processione del Cristo Morto e dell’Addolorata. “Sarà una celebrazione diversa – dice monsignor Salvia – senza la folla di fedeli che ogni anno accompagna la statua del Cristo, ma comunque due confrati porteranno la statua del Cristo Morto, avvolta in un lenzuolo, dal Santuario della Beata Pina Suriano sino al sagrato della Chiesa Madre dove verrà deposta. Dinanzi verranno messi tutti i sepolcri fatti dai bambini che, data l’emergenza, non potranno essere divisi per tutte le chiese”.