Palermo
Tentarono di uccidere due 17enni, quattro arresti a Palermo
PALERMO -Sarebbero i responsabili dell’accoltellamento avvenuto il 6 giugno scorso a Mondello, durante una maxi rissa per strada davanti ad una gelateria. La polizia di stato ha arrestato quattro giovani accusati di tentato omicidio aggravato da futili motivi a Palermo. Le indagini sono state condotte dagli uomini della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti e dal commissariato Mondello diretto da Manfredi Borsellino. Quella notte, due minorenni, in seguito ad una vera e propria spedizione punitiva, furono accoltellati davanti una gelateria, sul lungomare della spiaggia palermitana, rischiando entrambi la vita. I provvedimenti sono stati emessi dal gip presso il Tribunale per i Minorenni e dal Gip del Tribunale Ordinario. E’ stato arrestato il minore D.P.C., palermitano 17enne, ritenuto dagli inquirenti, nel contesto del gruppetto di aggressori, uno dei più attivi anche durante le cruente fasi dell’aggressione. Agli arresti domiciliari sono finiti con le stesse accuse i 19enni palermitani Gabriele Filippone ed Ivan Viola, mentre Matteo Giuseppe, Ameduri, 18 anni, anche lui accusato di aver preso parte alla maxi rissa, è stato posto ai domiciliari.
I due diciassettenni obiettivo del raid erano stati feriti con diverse coltellate. Uno di loro in modo molto grave ai polmoni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti l’aggressione sarebbe stato l’epilogo di una discussione per futili motivi tra due comitive di ragazzi scoppiata nella zona pedonale «Colapesce», poi proseguita davanti ad uno stabilimento di Piazza Valdesi. Le due vittime per cercare protezione si erano spostate davanti ad una gelateria. Nonostante la presenza di tantissimi giovani i quattro, spalleggiati da altri giovani, avrebbero picchiato selvaggiamente e accoltellato i due ragazzi. Gli agenti hanno raccolto decine di testimonianza e hanno visionati i filmati presi da alcuni sistemi di video-sorveglianza di locali pubblici nelle vicinanze del luogo del delitto e alcuni video girati da persone testimoni dell’aggressione. Dalle indagini sono emerse in particolare le responsabilità del minore destinatario di una misura cautelare in carcere, riconosciuto come colui che avrebbe aggredito con calci e pugni le vittime fino ad accoltellarle ai fianchi, e di Gabriele Filippone, indicato come l’elemento del “branco» che avrebbe colpito brutalmente le vittime partecipando in prima persona alla spedizione punitiva. Dagli accertamenti è emerso come il minore avesse portato il coltello e lo avesse dato ad un complice perché lo nascondesse, mentre Viola, Filippone e Ameduri, sferrando calci e pugni, avrebbero preso parte all’accoltellamento contribuendo poi a fare sparire le armi da taglio. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA