Strage di Capaci 28 anni dopo: lenzuoli bianchi per non dimenticare

Di Redazione / 22 Maggio 2020

PALERMO – Lenzuoli ai balconi anche delle sedi istituzionali, ricordi e spettacoli in streaming, incontri a distanza. Palermo ricorderà senza i cortei e le navi della legalità l’attentato di Capaci che 28 anni fa costò la vita a Giovanni Falcone, alla mogli Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani. Sarà, quella di domani, una giornata vissuta diversamente dal passato, a causa dell’emergenza sanitaria, ma con uno sguardo all’attualità che segnala una presenza costante della mafia anche nella sua dimensione economica. Lo testimonia una nuova confisca di beni per oltre 150 milioni a un imprenditore di Cinisi, Andrea Impastato, prestanome di Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. Un altro «tesoro» che lo Stato strappa definitivamente dalle mani dei boss proprio alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci.
L’esposizione dei lenzuoli, che si richiama a una campagna della società civile lanciata dopo l’attentato del 1992, nasce da un impulso della Fondazione Falcone e di #PalermochiamaItalia che hanno scelto uno slogan per riassumere il senso dell’iniziativa: «Il mio balcone è una piazza». I lenzuoli compariranno non solo ai balconi di tanti palermitani ma anche alle facciate della Questura, della Prefettura, del Comune, di villa Pajno residenza del prefetto, della Cgil e di palazzo Gulì, sede del «No Mafia Memorial». Il centro Giuseppe Impastato, che lo gestisce, esporrà un lenzuolo per le vittime di Capaci e uno per i medici e gli infermieri morti mentre fronteggiavano il Covid.

Rispetto al passato la parte centrale del programma non sarà più l’incontro con i giovani e le scuole nell’aula bunker dell’Ucciardone. Sarà il web lo spazio virtuale in cui saranno proposti tanti eventi. Il fitto programma si aprirà, come sempre, alle 9 con la deposizione di fiori davanti alla stele dell’autostrada che ricorda la strage. Seguirà alle 10:00 l’assemblea dei rettori delle quattro università siciliane aperta ai contributi di magistrati, uomini di cultura e delle istituzioni. È previsto anche un intervento del ministro dell’università e della ricerca, Gaetano Manfredi. Alle 12 sarà celebrata una messa di suffragio nella chiesa di san Domenico, il Pantheon dei palermitani illustri che accoglie anche le spoglie di Falcone.

Intenso il contributo del mondo dello spettacolo. Sabato 23 e domenica 24 la web tv del teatro Massimo proporrà due opere-inchiesta, «Le parole rubate» e «I traditori», dei giornalisti Gery Palazzotto e Salvo Palazzolo. La versione blues di «Le parole rubate» andrà in onda alle 15 di domani su Rai Radio 3. Altri spettacoli saranno offerti dai canali social e dai siti del Brass Group, della Fondazione Falcone e di Quarto Savona Quindici, il gruppo dedicato ai tre uomini della scorta di Falcone.
E infine la chiusura della giornata alle 17:58, l’ora della strage. Un flash mob unirà idealmente tutta l’italia, con le persone che si affacceranno ai balconi per esporre un lenzuolo bianco. Davanti all’albero Falcone sarà suonato il silenzio senza la folla che di solito si ritrova qui confluendo da vari cortei. Nello stesso momento nel giardino della caserma Lungaro sarà collocata la teca di Quarto Savona Quindici con i resti contorti dell’auto della scorta e sarà rappresentata la «Corale del silenzio» del drammaturgo Vincenzo Pirrotta con la partecipazione di Salvo Ficarra e Valentino Picone, di attori del teatro Biondo e di alcuni musicisti.

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