Sparatoria al cimitero dei Rotoli: c’è un movente, si cercano due complici

Di Redazione / 26 Dicembre 2024

Sono in corso le indagini per stabilire il movente del tentato omicidio dell’operaio della Reset, Antonino Fragali, davanti al cimitero dei Rotoli, a Palermo, la scorsa domenica. L’uomo è ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Villa Sofia.

Gli agenti della squadra mobile sono certi di avere individuato il giovane che impugna la pistola, ripreso davanti al cimitero da alcune telecamere di videosorveglianza. E’ Francesco Lupo, di 30 anni. In queste ore si stanno cercando altri due complici che erano con lui sull’auto a noleggio, una Volkswagen Taigo. Fragali è cugino di Giovanni Colombo, quest’ultimo è stato condannato per il duplice omicidio di Giacomo e Antonio Lupo, rispettivamente padre e fratello di Francesco, avvenuto tra i padiglioni dello Zen 2 il 14 marzo del 2019.

Secondo i primi riscontri, questo accaduto non sarebbe una vendetta per quelle morti. La famiglia di Fragali per evitare ritorsioni si era trasferita a Brancaccio, proprio per sottrarsi a eventuali rappresaglie. Anche i parenti dell’operaio ferito, sentiti dagli agenti, hanno escluso questo movente. Sta di fatto che Lupo sapeva bene che l’operaio della Reset la domenica andava al cimitero dove c’è la tomba del padre morto nel ’98. E qui che scatta l’agguato in pieno giorno e la gente. Prima l’aggressione con calci e pugni e poi i colpi d’arma da fuoco prima della fuga in auto. Pistola, felpa, jeans e chiavi dell’auto sono stati ritrovati in un sacchetto lanciato da un’abitazione di via Fausto Coppi.

L’auto utilizzata per l’agguato è stata trovata vicino all’abitazione dei Lupo, presso la via Santa Bartolomea Capitanio. Quello che ancora non è chiaro è il movente dell’agguato, forse legato a debiti.

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Pubblicato da:
Fabio Russello