PALERMO – Nuovo arresto nel corso dell’indagine “Sorella Sanità” della guardia di finanza che avrebbe fatto luce su un giro di tangenti tra imprenditori e dirigenti di aziende sanitarie. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di Vincenzo Li Calzi, 45 anni, originario di Canicattì, emessa l’8 settembre dal Tribunale del Riesame di Palermo. Gli arresti domiciliari sono scattati a seguito dell’ordinanza della Cassazione del 14 dicembre che ha sancito l’inammissibilità del ricorso promosso da Li Calzi contro il provvedimento del Tribunale del Riesame. Come emerso nell’indagine «Sorella Sanità» condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, Li Calzi sarebbe un fidato collaboratore di Salvatore Manganaro, 44 anni, originario di Agrigento, arrestato lo scorso maggio nell’ambito del’inchiesta sulla corruzione nella sanità. Il Tribunale del Riesame, accogliendo l’appello dei pm ha disposto con il provvedimento gli arresti domiciliari nei confronti di Li Calzi per corruzione propria aggravata, in concorso con Fabio Damiani 55 anni di Palermo, già direttore generale dell’ASP 9 di Trapani, Manganaro, Francesco Zanzi 56 anni di Roma, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie Spa, e Roberto Satta, 40 anni di Cagliari, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie Spa, in relazione all’aggiudicazione di due gare d’appalto, bandite una dall’Asp6 di Palermo e l’altra dalla centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana, relative alla manutenzione di apparecchiature elettromedicali. Secondo le indagini Li Calzi avrebbe svolto il delicato compito di “contabile delle tangenti» per conto di Manganaro, del quale era prestanome per le principali società di comodo e per il trust nei quali confluivano le ricchezze illecitamente accumulate.