Sicurezza, Orlando e Lorefice: sit-in e messa contro decreto “dis”-umano

Di Redazione / 04 Gennaio 2019
1546630250124_1618571188385
1546630003886_1618571190417
1546630005112_1618571198206
1546630006154_1618571205518
1546630007200_1618571212446
1546630008252_1618571219113
1546630009414_1618571225608
1546630010752_1618571231739
1546630011968_1618571239183
1546630091224_1618571246234
1546630242534_1618571247551

PALERMO – Leoluca Orlando aspetta che la piazza si riempia, poi scende per raccogliere il consenso alla sua annunciata decisione di sospendere l’applicazione di alcune norme del decreto sicurezza sulla residenza dei migranti con permesso di soggiorno. «Sono un insulto non solo ai migranti ma anche agli italiani e alla nostra cultura dell’accoglienza», ripete. E attacca ancora Matteo Salvini. La sua è quasi una sfida. Al ministro manda un messaggio: «Al suo nervosismo – dice – rispondo che ho esercitato le mie funzioni di sindaco: ho sospeso l’applicazione di norme di esclusiva competenza comunale che potevano pregiudicare i diritti umani dei migranti, che sono persone».


Il clima di scontro si arroventa ulteriormente quando, negli ambienti del Comune di Palermo, comincia a circolare la notizia, poi smentita dalla Questura e dagli stessi funzionari, di una visita della Digos all’ufficio Anagrafe. Il ministro dell’Interno ha ripetuto oggi che non manderà “ispettori: quei sindaci ne risponderanno ai loro cittadini”, ma Orlando tira dritto e conferma che si rivolgerà alla magistratura per provocare un giudizio della Corte Costituzionale sulla legge. La piazza applaude. Sono centinaia le persone che, sotto la pioggia, sono venute per rispondere all’appello di associazioni, forum, sindacati. Al sit-in non hanno portato bandiere ma uno striscione che riassume tutto il senso della manifestazione: «Palermo per accoglienza e solidarietà».


E questo è anche il tema toccato dall’arcivescovo Corrado Lorefice durante la messa celebrata a palazzo delle Aquile proprio mentre in piazza si protestava contro il decreto: «Siamo fatti per l’amore, non per l’odio. Per incontrarci, non per separarci, per fecondarci di bene vicendevolmente». Lorefice non parla esplicitamente di migranti. Ma il tema traspare tra le righe e riaffiora in modo più esplicito in un passaggio della sua preghiera, diffusa anche nelle parrocchie, in cui dice: «Tu, Gesù, sei stato il primo profugo dell’era cristiana. Aiutaci ad aiutare ogni uomo che chiede accoglienza». E da qui l’invocazione che assume il tono di una critica: «Fai in modo che non ci accada di rimanere in silenzio dinnanzi ai “dis”-umani decreti che aggravano la sofferenza di chi è vessato dalla povertà e dalla guerra».

Condividi
Pubblicato da:
Redazione
Tag: decreto sicurezza migranti norme orlando palermo salvini