Palermo – «Per la prima volta ci sono dei piccoli passi in avanti nell’affrontare questione rifiuti». La frase è uscita, sfumata, da una videoconferenza tra il ministero dell’Ambiente e l’assessorato ai Rifiuti di qualche giorno fa, in occasione della quale è stato fatto il punto sulla situazione della gestione rifiuti in Sicilia. Un riconoscimento di apprezzamento da Roma su quanto fatto nell’Isola senza però, alcuna cambiale in bianco. Rimane da capire, per certi aspetti, se dovere essere soddisfatti per una situazione che solo adesso sembra essere inquadrata al meglio, o temere che, come spesso è capitato nella gestione dei rifiuti nell’Isola, al primo intoppo salti tutto. A quel punto la politica dei piccoli passi verrebbe travolta dalle scene degli auto compattatori in coda ai cancelli nelle discariche che attendono di cominciare a scaricare.
Piccoli passi da fare in fretta dunque e con grande velocità da parte dell’amministrazione regionale. Non a caso da Roma vengono chieste con forza alla Sicilia garanzie sull’impiantistica. Dagli uffici di Viale Campania è stato spiegato che l’iter sta proseguendo e che tutti gli interventi sono avviati e nel rispetto del cronoprogramma. Un risultato che in diverse occasioni lo stesso governatore siciliano Nello Musumeci non ha mancato di sottolineare. Per tre dei sei impianti, si sta procedendo a espletare le procedure per la gara. Da qui alla fine dell’estate, dovrebbe essere la volta di Bellolampo (28.537.185 euro), Castellana Sicula (3 milioni per una discarica di rifiuti non pericolosi) e Vittoria (2.450mila euro per il completamento e il potenziamento dell’impianto di compostaggio). Forse si renderanno necessari altri due mesi per completare invece le operazioni relative ai due impianti di Trapani e quello dell’Agrigentino. Nel primo caso la somma degli importi arriva a 14 milioni e 700mila euro, mentre l’impianto di trattamento di Casteltermini da solo varrebbe 14 milioni di euro.
La previsione, votata a un ragionevole ottimismo del governo regionale, a inizio mandato, parlava di operatività entro il 2019. Una prospettiva che anche adesso confermano dallo staff dell’assessore Alberto Pierobon «siamo in linea coi tempi» fanno sapere. In itinere anche la definizione di altri impianti. In particolare le piattaforme integrate di Gela, Enna e Messina. Per Enna la consegna è prevista nei prossimi giorni. Le incursioni dei problemi, anche se rapide, intermittenti e occasionali, non sono mancate a Lentini, ma anche, qualche settimana fa, nel Trapanese, dove, a causa di una chiusura di un impianto a Marsala, le conseguenze dello stop dei rifiuti speciali si è protratto con disagi per qualche giorno nel ritiro dell’organico.
L’ordinanza del capo della Protezione civile scadrà intanto l’8 marzo. Palazzo d’Orleans sta vagliando con attenzione tutti i passaggi da portare a compimento per andare avanti. Tra le deroghe che la Regione ha ricevuto e gli interventi che andavano fatti per uscire dall’emergenza, il percorso si è articolato, in fondo, senza grandissimi contrattempi. Per quanto riguarda l’impiantistica in generale non è sbagliato dire che il Piano rifiuti, recentemente approvato, prevede una organizzazione che non lascerebbe in sé spazio a nuove emergenze. Pierobon dunque, non a caso, prova a tenere alta la motivazione degli uffici. Specie in considerazione delle ultime autorizzazioni attese per completare i percorsi amministrativi che devono andare a incastrarsi con l’operatività dei lavori da avviare. Lo smaltimento della frazione dell’umido, nel ritrovato processo di incremento della raccolta differenziata in Sicilia, è la base per la nuova accelerazione di cui il sistema-rifiuti ha bisogno.
In conclusione, il quadro generale della gestione dei rifiuti, appare al momento normalizzato. Se la seconda parte dell’anno coinciderà con un monitoraggio attento degli elementi di criticità e si accelera con le carte, la situazione potrebbe rimanere ampiamente sotto controllo.