Recupero Beni archeologici, Cc riportano in chiese e musei 271 reperti

Di Carmela Marino / 29 Maggio 2020

PALERMO – Scavi clandestini, furti di beni culturali e contraffazione di opere d’arte: questi i fenomeni al centro dell’attività dei militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, nel corso del 2019. La ricerca archeologica clandestina rappresenta la più grave forma di aggressione al patrimonio culturale siciliano. Nel 2019, l’attività del Nucleo TPC ha portato al sequestro di 271 importantissimi reperti archeologici trafugati in modo illegale. I furti di beni culturali sono diminuiti nel 2019, nell’intero territorio siciliano, sono stati 16 nel 2018 erano stati 18. Gli obiettivi più colpiti sono i luoghi privati e quelli di culto. Inoltre, per quanto concerne l’attività di contrasto al fenomeno della falsificazione delle opere d’arte, nel corso dei controlli su siti web dedicati all’e-commerce, sono state sequestrate 13 opere contraffatte. La strategia di intervento del Nucleo si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione, rappresentata dalle molteplici attività ispettive, e l’azione di contrasto, sviluppata attraverso le indagini di polizia giudiziaria. L’anno scorso l’attività di prevenzione si è svolta attraverso l’esecuzione di 316 controlli. Sempre lo scorso anno sono state denunciate 47 persone per vari reati (prevalentemente furto, ricettazione e contraffazione di opere d’arte) e sono stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per oltre tre milioni e settecentomila euro. I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese, alla Regione per garantirne la pubblica fruizione.

Alla Biblioteca «Ludovico II De Torres» del seminario arcivescovile di Monreale (PA), è stato consegnato un prezioso libro dal titolo «Heron Mechanicus seu De Mechanicis artibus atq disciplinis» risalente al 1580 e riportante sul frontespizio la manoscrittura «L. Archiepisc. Montisregal». L’opera era stata rubata nel 1987 alla stessa biblioteca. Cinque dipinti preziosi sono stati restituiti all’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento. Erano stati rubati al santuario di San Calogero e alla chiesa di San Domenico. Alla chiesa di San Domenico di Castelvetrano (Tp) è stato riconsegnato un dipinto, olio su tela, epoca XVII sec., raffigurante «Visitazione della Madonna», rubato nel 1982. Infine all’Istituto Magistrale «Regina Margherita» di Palermo, insieme ai militari della Stazione di Palermo-Piazza Marina, al termine di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è stato restituito un dipinto, olio su tela, risalente al XIX Sec., raffigurante «Vittorio Emanuele II «. Il quadro era stato rubato il 5 novembre 1996.Il quadro, già consegnato al dirigente scolastico, Antonio Di Fatta.  

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Redazione
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