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Processo intercettazioni Crocetta, giornalista respinge accuse

Di Redazione |

PALERMO – «Non mi sono mai occupato di pedopornografia. È una invenzione di Crocetta. E’ vero che è stato l’ex governatore a rimuovere l’ufficio stampa della Regione in cui lavoravo. Ma non ho nulla contro di lui. Io ho collaborato con Borsellino e Crocetta anche gratis». Lo ha detto il giornalista Piero Messina, nel processo in cui è accusato di calunnia e procurato allarme per l’articolo sulla presunta intercettazione tra l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino, in si parla dell’ex assessore alla Salute, Lucia Borsellino. Crocetta ha detto, davanti al tribunale monocratico, di aver saputo di un’attività di dossieraggio su sue presunte condotte pedopornografiche in Tunisia. «Faccio il giornalista – ha spiegato – e non faccio dossier. Mi sono occupato di Tunisia e della nomina di un dirigente della Regione tunisino. Niente a che vedere con la pedopornografia».  

E anche il vice direttore de L’Espresso Lirio Abbate respinge alcune dichiarazioni dell’ex governatore siciliano.  «Respingo le calunniose accuse fatte oggi da Crocetta nei miei confronti». «Non ho mai pronunciato o pensato le frasi che l’ex presidente della Regione ha detto davanti ai giudici – aggiunge Abbate -. E non mi risulta l’esistenza di un dossier della natura di cui parla Crocetta». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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