«Hanno rappresentato e rappresentano la storia della migliore magistratura italiana degli ultimi decenni, a partire da quel terribile 1992, che entrambi vissero a fianco di Paolo Borsellino, svolgendo le funzioni di sostituti procuratori. «.E «il Paese dovrà conservare nei loro confronti sentimenti di grande gratitudine». Così il consigliere del Csm Nino Di Matteo ha voluto rendere omaggio a Roberto Scarpinato e Teresa Principato, che tra qualche giorno andranno in pensione. Di Matteo ha definito in particolare Scarpinato «un esempio e un riferimento insostituibile» anche «per l’indipendenza, la determinazione e l’eccezionale coraggio che ha dimostrato in contesti particolarmente delicati.
Penso alla reazione dopo la strage di Via D’Amelio, anche ad una gestione opaca della procura di Palermo che sfociò in una importante audizione al Csm nella quale svelò aspetti importanti delle attività e delle intenzioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino prima delle rispettive uccisioni. Fino alla conduzione del processo Andreotti e alla successiva, instancabile e protratta fino a questi giorni ricerca di possibili responsabilità esterne a Cosa nostra nelle stragi e in altri delitti eccellenti». «Un ringraziamento particolare- ha aggiunto- la magistratura italiana lo deve anche al sostituto procuratore nazionale Teresa Principato, protagonista di importanti inchieste da quelle su cosa nostra nell’agrigentino a quelle sulla latitanza di Bernardo Provenzano e di Matteo Messina Denaro».