PALERMO – Polemiche sul sindaco di Bagheria Patrizio Cinque (M5s), sulla deputata nazionale pentastellata Caterina Licatini, che fa parte anche della Commissione Ambiente e territorio, e su altri attivisti del Movimento 5 Stelle, riuniti nella società «Nuova Poseidonia», per l’acquisto al terzo tentativo all’asta dello scheletro di un immobile, dopo anni di vicende giudiziarie, sul litorale tra Aspra e Mongerbino. Cinque dice di essere «sereno». Secondo il Partito democratico di Bagheria, «è un ecomostro sul mare da abbattere, uno dei simboli perfetti della distruzione attraverso la cementificazione della costa bagnata dal mare tra Aspra e Mongerbino». E Bonelli dei Verdi ha già annunciato un esposto alla procura di Termini Imerese per chiedere l’apertura di una indagine. Ma la società «Nuova Poseidonia», di cui fa parte anche il sindaco di Bagheria Cinque, con il 13%, ne vuol fare un albergo per sottrarre l’edificio allo stato di degrado in cui versa da anni. A comporre la società sono anche la deputata nazionale Licatini, che detiene il 7%, Liborio Toia, marito della Licatini, con il 13%, Angela Coffaro, compagna di un attivista del Movimento Cinque stelle con il 34% e Federica Salerno, che ha il 33%. «Apprendiamo con grande stupore che un gruppo di dirigenti nazionali e locali del Movimento 5 Stelle, tra cui il sindaco Cinque e la deputata Licatini, ha comprato all’asta l’ecomostro di Mongerbino – afferma Daniele Vella, candidato sindaco del Pd alle ultime amministrative e che aveva sfidato Cinque al ballottaggio – Siamo sicuri che l’acquisto è stato compiuto per compiere un grande gesto simbolico, capace di essere un forte segnale di riscatto per la nostra comunità che vede tutta la sua costa piena di costruzioni. Siamo sicuri che i neo acquirenti abbatteranno l’ecomostro e restituiranno questo spazio ai cittadini di Bagheria. Ogni altro uso, per quanto legittimo, da parte del sindaco Cinque e di un deputato nazionale risulterebbe inopportuno».
«La precedente amministrazione – dice Angelo Bonelli dei Verdi – stava lavorando ad un Piano utilizzo demanio che prevedeva in quell’area la realizzazione di una terrazza pubblica e l’abbattimento di parti consistenti dell’ecomostro. Il Comune rinuncerà alla terrazza pubblica o sarà condizionato da questa nuova situazione? L’amministrazione ha già attivato procedure amministrative per variazioni di destinazioni d’uso e di rilascio di concessioni edilizie su quell’immobile?». Domande che Bonelli girerà alla procura di Termini Imerese.
Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque dice: «Il mio intento è sempre e comunque valorizzare e riqualificare il territorio, nel mio ruolo di sindaco ma anche di cittadino e di privato. Come privati cittadini, costituiti in società più di un anno fa, abbiamo partecipato ad un’asta giudiziaria per un investimento e abbiamo ottenuto l’assegnazione dell’immobile, che oggi dopo anni di incuria è un ecomostro, per riqualificare la zona e farne una struttura ricettiva». «L’immobile – sottolinea Cinque – costruito prima del 1976 non rientra tra quelli che devono essere abbattuti, fatta eccezione per una piccola parte che verrà abbattuta. Non sappiamo se riusciremo a riqualificarlo ma questo è il nostro intento per far sì che ne possa giovare il territorio. Mi auguro che questa scelta privata ed imprenditoriale ed assolutamente legale e corretta non venga strumentalizzata per attaccarmi politicamente».