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Pignorato l'”incubatore” di Invitalia nell’area industriale di Termini Imerese: a rischio 3,5 milioni di investimenti

Il Consorzio Asi di Palermo non ha pagato un debito che risale a ben 11 anni fa all’Amia, l’ex azienda municipalizzata di Palermo

Di Redazione |

Nuova tegola sulla zona industriale di Termini Imerese. Il Polo Meccatronica Valley ha ricevuto la visita del custode giudiziario che ha comunicato che in seguito a una procedura esecutiva è stato pignorato l’incubatore, la struttura che il Polo gestisce da tre anni per conto di Invitalia, l’agenzia del ministero dell’Economia. Il Tribunale di Termini Imerese ha nominato il custode giudiziario dell’immobile per l’inadempienza della proprietà – il Consorzio Asi di Palermo – che non ha pagato un debito che risale a ben 11 anni fa con l’Amia, l’ex azienda municipalizzata di Palermo in mano alla curatela fallimentare che adesso ha presentato il conto.

Risultato? A rischio 3,5 milioni di investimenti fatti da Invitalia per la costruzione dell’incubatore e altri 2 milioni di euro ottenuti dal Polo Meccatronica Valley col progetto Cluster Sicilia finanziato dall’assessorato alle Attività produttive della Regione siciliana e che probabilmente sarà dirottato altrove senza una soluzione. Potrebbe intervenire l’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive ma al momento tutto tace. Una vicenda surreale che si abbatte su 80 imprese che hanno creduto nel rilancio di Termini Imerese.

Tutto scaturisce dal mancato pagamento da parte del Consorzio Asi di un debito che nel 2017 ammontava a poco più di 100 mila euro e che oggi, nell’inerzia e nel disinteresse assoluto dell’Asi è lievitato, per via degli interessi di mora accumulatisi, a circa 300 mila euro. A rischio l’investimento di 2 milioni di euro che come da decreto assessoriale la Regione ha assegnato per realizzare all’interno del Polo Meccatronica Valley un competence center composto da strumentazione di precisione 4.0, stampanti 3d, laboratorio di intelligenza artificiale, realtà virtuale e altro. Tutto questo rischia di essere dirottato altrove, abbandonando definitivamente le lande termitane che, a breve, potranno ritornare deserte.

Nel 2001 la Rete di Imprese Polo Meccatronica Valley ha avuto in gestione l’Incubatore realizzato da Invitalia aTermini Imerese su terreno di proprietà del Consorzio Asi in forza di una convenzione stipulata nel 2004. Sulla base dell’art.934 del codice civile, la costruzione, per accessione, era transitata in capo al Consorzio, proprietario del terreno, in cambio del diritto d’uso del bene per 30 anni in favore dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa. La struttura, dopo quindici anni di completo abbandono, era tornata a vivere grazie all’impegno di otre 80 imprese che, attraverso attività di animazione, mentoring e project management, lo avevano piano piano ripopolato, consentendo, tra le altre cose, l’insediamento nel martoriato territorio termitano di circa 12 nuove realtà imprenditoriali attualmente operative.

Realizzato nel 2015, l’incubatore è stato affidato da Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo al Polo Meccatronica Valley, una “Rete d’impresa” costituita da 31 aziende, di cui 12 start-up, e promossa dal Distretto produttivo Meccatronica della Sicilia. La struttura comprende oltre 4mila metri quadrati di superficie, di cui 3.260 mq coperti, distribuiti in tre corpi, 12 laboratori, spazi di co-working, uffici amministrativi e di rappresentanza.

L’amarezza del Polo Meccatronica Valley

«Siamo esterrefatti, nessuno ci aveva informati della procedura d’ingiunzione e del pignoramento dell’incubatore di Termini Imerese. Abbiamo scoperto questa vicenda incidentalmente. Si rischia di mandare in fumo non solo l’attività di animazione che ha attratto le imprese in questi tre anni ma anche l’investimento fatto da Invitalia». Lo dice il presidente del Polo Meccatronica Valley, Antonello Mineo.«Il Polo è pronto a trasferire altrove il progetto da 2 milioni di euro finanziato dall’avviso Cluster Sicilia e che punta alla realizzazione di un competence center – aggiunge – Ci siamo attivati immediatamente e abbiamo già avviato interlocuzioni con altri soggetti. Purtroppo questa è l’ennesima occasione persa per Termini Imerese e per il rilancio del tessuto produttivo locale. Ancora una volta la burocrazia e vicende estranee al mondo delle imprese pesano come un macigno sul futuro di un intero comprensorio, spegnendo i sogni delle tante startup che abbiamo assistito e dei tanti giovani studenti che abbiamo coinvolto nelle iniziative messe in campo nel Polo di Termini Imerese».L’avvocato Daniele Vecchio, legale del Polo Meccatronica Valley, afferma: «Proveremo a intervenire cercando di comprendere quanto accaduto e di fare valere le nostre ragioni in una procedura che ha il sapore della beffa, sia per la Rete, del tutto estranea alle vicende debitorie, sia per Invitalia, che avrebbe dovuto curare con maggiore tenacia gli ingenti fondi ministeriali che oggi rischiano di andare in fumo». «Da parte nostra cercheremo di approfondire l’accaduto, riservandoci ogni azione legale volta a risarcire la Rete, tanto nei confronti di Invitalia quanto del Consorzio Asi che – conclude il legale – hanno fatto investire sulla struttura, tenendo la mia assistita all’oscuro della procedura esecutiva in corso ed assumendo sulla vicenda una condotta del tutto passiva che ha finito per aggravarla».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA