Palermo
Palermo, sequestrato un milione al boss di Porta Nuova
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrao, su decreto del Tribunale di Palermo i beni per un valore complessivo di circa un milione di euro riconducibili a Tommaso Lo Presti, detenuto perché ritenuto il boss del mandamento di Porta Nuova.
Le indagini patrimoniali hanno preso punto dall’operazione antimafia nell’ambito della quale Lo Presti è stato arrestato e dove gli investigatori hanno accertato come Lo Presti era il capo del clan dirigendo le estorsioni, il traffico di droga e la gestione illegale di giochi e scommesse.
Lo Presti per questi reati è già stato condannato in primo grado dal Tribunale di Palermo a 12 anni di reclusione, pena poi confermata dalla Corte d’Appello di Palermo.
Le indagini patrimoniali hanno dimostrato, secondo il Tribunale, l’esistenza di beni immobili nella disponibilità di Tommaso Lo Presti, ma di fatto intestati a terze persone. I sigilli sono stati messi ad una impresa individuale con attività di autoriparatore, a Palermo, a un magazzino di Palermo dove l’impresa esercita l’attività, ad un’abitazione a Palermo, a due conti intestati alla moglie.
Nell’ambito della stessa operaizone in carabinieri hanno anche eseguito un ordine di la carcerazione emesso dalla Procura Generale di Palermo arrestato Tommaso Di Giovanni, 51 anni che deve scontare 8 anni e 5 mesi, Calogero Lo Presti, 65 anni, che deve espiare 9 anni e 4 mesi.
I due stati arrestati nel 2011 nell’ambito dell’operazione denominata “Pedro” perché ritenuti elementi di vertice del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova e accusati di aver preso parte alle estorsioni, al traffico di droga e alle rapine.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA