PALERMO – Si ricomincia da capo. Maurizio Zamparini si tiene il Palermo e i tifosi si apprestano a nuove proteste. Il sogno chiamato Baccaglini è durato meno di quattro mesi fatti di selfie, parole e rinvii. Era un sogno in cui c’era il nuovo stadio, il centro sportivo e il Palermo in Serie A, magari ai primi posti. C’era pure Palermo land, un parco a tema, tutto rosa e nero. Molti l’avevano capito che era solo un’utopia, altri continuavano a sperare. Fino a ieri sera, quando si sono interrotte le trattative ed è ritornato a parlare il «patron”: Maurizio Zamparini. Una lunga lettera al veleno contro chi, dice, lo ha raggirato.
A sentirsi presa in giro, però, è tutta la città, sindaco compreso. «La città e i tifosi – dice Leoluca Orlando – meritano rispetto e meritano di conoscere la realtà dei fatti, di sapere quale sia il reale stato della più volte annunciata cessione della società. Per questo chiedo a Maurizio Zamparini e Paul Baccaglini di incontrarsi, di incontrarci insieme per verificare lo stato dei fatti». Dalle parole del proprietario non sembrano esserci spiragli, eppure si continuerà a trattare almeno nelle prossime settimane. Nel frattempo Zamparini dice di avere trovato nuovi e misteriosi interlocutori. Ovviamente a gestire sarà sempre lui, come ha fatto finora anche in presenza del nuovo presidente. «Penso con soddisfazione – dice il patron – di aver trovato le persone giuste per ripartire, penso che abbandonare la società a se stessa sarebbe un delitto nei confronti della città di cui sono con orgoglio cittadino onorario: se lasciassi nelle mani di gente senza competenza sarebbe la rovina».
La colpa di Baccaglini, simpatica meteora – almeno per ora – della primavera rosanero, sarebbe stata di non portare abbastanza soldi. In ballo non solo la valutazione della società (che di certo è calata dopo la discesa in Serie B), ma soprattutto gli investimenti. «negli accordi di febbraio – ricorda Zamparini – si parlava di 150 milioni di euro, dei quali 40 nel club e 110 per gli impianti sportivi.Ieri l’accordo non è stato concluso non per la valutazione del valore del club, ma perché mancano tutti gli altri presupposti di garanzia per i tifosi e la città». Per questo il proprietario adesso chiede le dimissioni di Baccaglini da presidente. Lo prevede l’accordo, dice.
Nessuna replica, al momento, dall’ex iena che ha avuto quantomeno il coraggio di metterci la faccia finora, con incontri istituzionali, dirette Facebook e street food nei mercati di Palermo. I fatti però non sono arrivati e il sogno è già svanito.