PALERMO – La Procura ha chiesto le condanne per dirigenti della Rap (la società che si occupa dell’igiene ambientale, nata dalle ceneri della fallita Amia), capoarea della raccolta dei rifiuti e netturbini accusati di interruzione di pubblico servizio, in relazione alle tonnellate di rifiuti che rimasero per strada tra Natale 2013 e Capodanno 2014. A processo 126 persone.
Con loro anche due dirigenti dell’azienda, Antonino Putrone e Lara Calì, accusati invece di inadempimento di contratto di pubbliche forniture, per cui sono stati chiesti tre anni. Per i netturbini chiesta pene da quattro a nove mesi. E’ stato il sindaco a presentare una denuncia dopo l’accumulo di immondizia per le strade.
Secondo la tesi dell’accusa, le strade della città, proprio durante le feste natalizie, erano rimaste sommerse dalla spazzatura perché numerosi turni di raccolta erano saltati. Al centro del processo il contratto di servizio applicabile in quel periodo. Secondo i difensori, infatti, tra il 2013 e il 2014 era ancora applicato quello della fallita Amia che prevedeva che durante le festività doveva essere assicurato il servizio minimo, senza stabilire quindi numeri e percentuali di mezzi e personale. Il contratto di servizio della Rap, che sarebbe entrato in vigore solo al metà del 2014 prevede invece che sia impiegato il 30% del personale le domeniche e il 50% nei festivi.(ANSA).