PALERMO – L’udienza preliminare a carico del leader della Lega Matteo Salvini, in corso nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, è cominciata con la richiesta del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi di far assistere la stampa al procedimento che per legge si svolge a porte chiuse. Il senatore è imputato di sequestro di persona e rifiuto d’atto d’ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms.
Alla scorsa udienza il gup aveva rigettato le istanze dei giornalisti di poter partecipare al procedimento, nonostante la rilevanza pubblica della vicenda.
Né i legali di parte civile né le difese si sono opposte alla richiesta, motivata dalla procura con la tutela della libertà di stampa.
Il gup Lorenzo Jannelli ha però respinto la richiesta del procuratore della Repubblica di Palermo di far assistere la stampa all’udienza preliminare. Nonostante la rilevanza pubblica dell’evento ,”l’udienza preliminare per legge si svolge a porte chiuse”, ha detto Jannelli. La procura – in aula sono presenti il capo dei pm Francesco Lo Voi, l’aggiunto Marzia Sabella e il pm Geri Ferrara – terrà la discussione del procedimento. Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio.
La Procura di Palermo si è opposta a tutti i documenti prodotti in cancelleria dalla difesa dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini il 16 marzo scorso, in quanto relativi a un periodo antecedente. Ad eccezione delle trascrizioni delle deposizioni all’udienza di Catania del processo per la nave Gregoretti. La Procura ritiene che nel corso di tali deposizioni si è comunque introdotto l’argomento di questo processo. Inoltre, la Procura ha chiesto di produrre la decisione del Comitato Onu per i diritti umani del 29 gennaio scorso, con cui l’Italia è stata condannata per non avere agito tempestivamente in relazione a un evento Sar verificatosi al di fuori delle acque territoriali italiane.
Il Comune di Palermo, il Comune di Barcellona e l’associazione Emergency si sono costituiti parte civile all’udienza preminare che vede imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio il leader della Lega Matteo Salvini. L’udienza è in corso a Palermo nell’aula bunker del carcere Ucciardone. Salvini è accusato di aver negato illegittimamente lo sbarco a 147 migranti soccorsi, ad agosto del 2019 a largo di Lampedusa, dalla nave della ong catalana Open Arms, da qui l’istanza di costituzione del Comune di Barcellona. In tutto le parti civili sono 21: oltre a 7 migranti di cui uno minorenne, Asgi (Associazione studi giuridici immigrazione), Arci, Ciss, Legambiente, Giuristi Democratici, Cittadinanza Attiva, Open Arms, Mediterranea, AccoglieRete, Oscar Camps, comandante della nave e Ana Isabel Montes Mier, capo missione Open Arms.
«Il comandante della Open Arms rifiutò di trasbordare 39 migranti, in area Sar maltese, su una nave de La Valletta. Giorni dopo, il 18 agosto 2019, le autorità spagnole assegnarono a Open Arms un porto di sbarco ad Algeciras. Il comandante rifiutò questa soluzione. La Spagna diede allora disponibilità presso il porto spagnolo più vicino (Palma di Maiorca) e l’Italia si offrì di scortare la Open Arms con una propria nave, dove trasbordare i migranti ancora a bordo. Anche la Spagna comunicò l’invio di una propria nave a supporto. Il comandante rifiutò anche questa soluzione». Lo dice Matteo Salvini nelle dichiarazioni spontanee rese all’udienza preliminare in cui è imputato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per la vicenda Open Arms. «L’Italia – aggiunge – non si è mai sottratta, né in questo caso né in nessun altro, al dovere di prestare tutta l’assistenza che era necessaria alle persone che ne avevano bisogno. Ogni volta che c’è stata la segnalazione di una necessità sanitaria, l’Italia ha fatto tutto ciò che era necessario per garantire cure e assistenza».