PALERMO – C’è anche Raffaele Favaloro, il figlio del pentito di mafia Marco Favaloro, tra i 24 arrestati (4 indagati sono ai domiciliari) nel blitz della Finanza che ha portato alla luce gli affari milionari dei clan palermitani e gli investimenti per il riciclaggio del denaro sporco. Marco Favaloro fu tra i responsabili dell’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi, ucciso perché si era opposto al racket del pizzo.
Favaloro, mafioso del clan Resuttana, è passato nei ranghi dei collaboratori di giustizia negli anni 90. Il figlio Raffaele La cui gli inquirenti contestano l’associazione mafiosa e il riciclaggio attraverso le attività dei “Compro Oro”, evidentemente non ha seguito le sue orme. Pur non essendo mai stato formalmente affiliato, Marco Favaloro era un uomo di fiducia dei boss Madonia. «Non ero combinato, però ero molto vicino, non mi mancava niente, ero diretto col mandamento a cui appartenevo», ha raccontato ai magistrati quando ha cominciato a collaborare.
Proprio a Raffaele Favaloro, suo cliente, l’avvocato penalista palermitano Nino Riccobene, indagato da mesi e arrestato oggi insieme ad altre 27 persone (24 sono in carcere, 4 ai domiciliari), avrebbe suggerito la strada da seguire per evitare il sequestro dei beni. Per concorso in intestazione fittizia dei beni il penalista è stato messo ai domiciliari: secondo l’accusa, a Favaloro il legale aveva consigliato di separarsi dalla moglie in modo da poterle intestarle beni e attività e scongiurarne così il sequestro.