Notizie Locali


SEZIONI
Catania 17°

Palermo

Lo “strappo” di Forello sui migranti: «Di Maio e Toninelli, non in mio nome»

Di Redazione |

«Basta! non è possibile continuare a far finta che nulla stia accadendo, rivolgendo il proprio sguardo altrove… Mi rivolgo ai tanti cittadini che hanno votato il MoVimento 5 Stelle, chiedo a loro di alzare la voce, di prendere una posizione chiara; non si può cedere, ancora, il campo alla teoria che sia necessario occuparsi “prima” di qualcosa o di qualcuno, a discapito di qualcos’altro o di qualcun altro; non si può accettare la strategia del chi è più duro o intransigente, sulla pelle degli altri. Non si può continuare a perseguire la cosiddetta politica dei due forni».

E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook l’ex candidato sindaco del M5s di Palermo, Ugo Forello. «No – aggiunge -. Bisogna mettere fine a questa inaccettabile contrapposizione e contraddizione: da una parte, di quella politica, che si mobilita per la questione dei migranti, ma che poi si è mostrata incapace di agire sulle cause del fenomeno e indifferente alla condizione culturale-sociale-economica del nostro paese (che negli anni è sempre andata peggiorando); o, dall’altra parte, di una politica per la quale i diritti valgono solo per gli italiani. E’ (o meglio dire, sarebbe, in un paese normale) buono e giusto accogliere, soccorrere e far sbarcare le persone che si trovano in mezzo al mare, così come occuparsi dei bisogni dei cittadini, di quelli che sono in difficoltà o sono in uno stato di emarginazione economica e sociale».

«E’ un errore grossolano mettere le due cose in termini di contrapposizione, o l’uno, oppure l’altro – sottolinea il consigliere comunale di Palermo, Ugo Forello, che ha ricoperto anche il ruolo di capogruppo del M5s -. Chi, davvero, vuole intervenire in aiuto delle fasce più deboli e indifese dei cittadini, contro le disuguaglianze e ingiustizie, non può – nello stesso tempo – non avere la stessa sensibilità, lo stesso senso di giustizia e umanità per gli stranieri che si trovano in mezzo al mare. Non si può accettare che vengano fatti tornare indietro, nelle coste libiche, dove sono oggetto di violenze e chiusi in lager. Nè può essere tollerato che vengano sequestrati per giorni in una nave, in balia delle onde, mentre l’Italia e l’UE consumano l’ormai noto e triste teatrino del rimbalzo delle responsabilità. Non esiste alcuna emergenza, alcun massiccio flusso migratorio che possa, neanche e lontanamente, giustificare il comportamento – inaccettabile – del governo italiano. Le Ong in mare hanno svolto e continuano a svolgere un’attività importantissima, di grandissimo valore umano, quelle stesse Ong che dopo anni di inchieste e insinuazioni, risultano pulite, senza nessun indagato. Mi dissocio dalle prese di posizione dei Ministri Di Maio e Toninelli, no. Il vostro modo sprezzante di parlare di persone, come se fossero cose, non è accettabile. No… Non parlate in mio nome».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

Di più su questi argomenti: