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Letizia Battaglia, le ceneri della fotoreporter saranno disperse in mare

 È stata lei stessa a chiederlo alle figlie Shobba e Patrizia prima di morire

Di Redazione |

Letizia Battaglia, che tanto amava il mare di Palermo, tornerà in mare dopo la cremazione. È stata lei stessa a chiederlo alle figlie Shobba e Patrizia prima di morire. La notizia della cremazione si è diffusa nella camera ardente allestita nell’atrio di Palazzo delle Aquile dove il feretro è stato accolto dal sindaco Leoluca Orlando. Accanto alla bara è esposta la foto della bambina con il pallone che Letizia Battaglia ha rintracciato e abbracciato dopo 38 anni. Domani mattina i resti delle fotoreporter saranno trasferiti a Cosenza per la cremazione. Saranno le figlie a riportare le ceneri a Palermo perché siano disperse in mare, secondo le volontà della madre. La camera ardente, nell’atrio di Palazzo delle Aquile, rimarrà aperta al pubblico per tutta la notte. Domani mattina, alle ore 11, l’ultimo saluto alla fotografa ed ex assessore comunale.

La figlia Shobba ha inoltre aggiunto: «Deve essere una grande festa, come lei avrebbe voluto». «Sia una festa», è anche l’invito di Leoluca Orlando davanti al feretro della fotoreporter nell’androne di Palazzo delle Aquile. Shobba ha seguito l'itinerario della madre: anche lei è un fotografa. E a lei Letizia Battaglia ha chiesto di essere fotografata nel tornante conclusivo della sua vita. La ragione era semplice: «Se ci sono le foto di quando sono nata ci devono essere quelle di quando sono morta. Devi raccontare la mia malattia e il mio trapasso». È ricorrente, nei racconti di Letizia e nei messaggi affidati ai suoi scatti, la proiezione della memoria nel futuro. Per il resto era, ricorda Shobba, una «mamma rock». E ora può dichiarare di essere stata «fortunatissima a essere sua figlia». Con uno scambio di ruoli negli ultimi tempi: «Sono stata io – dice – la mamma con lei, quella che se ne è presa cura nei momenti finali. Lei per me è stata più che altro una maestra di vita». La figlia la ricorda sempre vicino, anzi accanto, agli ultimi. Trasgressiva, controcorrente, capace di cogliere anche la bellezza della morte, lei che aveva fotografato e raccontato gli omicidi della mafia, gli anni bui di Palermo. «Ora – aggiunge Shobba – la mamma è di tutti. È libera e vive nei ricordi di tutti. Per questo faremo una grande festa. E portate anche da bere, se volete». 

«Classificarla come una fotografa di mafia – dice ancora Orlando – è riduttivo. Lei ha mantenuto una grande umanità davanti ai volti di feroci criminali. Dopo di che va detto che ha accompagnato questa città nel cammino di liberazione dalla mafia con i suoi scatti, l’impegno di assessore e quello di parlamentare regionale. La sua vita è stata un continuo richiamo a rendere tutto visibile. Una volta era il volto di una madre che piangeva il figlio ucciso dalla mafia oppure il volto della bambina col pallone che manda un messaggio straordinario di speranza e di futuro. Sempre, e comunque, un inno alla vita. Letizia non se n'è andata. Resterà sempre con noi». Il viale principale dei cantieri culturali alla Zisa, annuncia il sindaco, sarà dedicato a Letizia Battaglia. «Inviterò gli artisti palermitani a realizzare un murale accanto a quello di Fabrizio De André». Mille ricordi e tutti uguali sopraggiungono nella memoria di Orlando: «Lei sempre scomoda. L’amore era al fondo di questa scomodità che pretendeva tutto, lei da me e io da lei». 

Fra i tanti messaggi di cordoglio, quello del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: «Con la sua macchina fotografica ha combattuto per tutta la vita contro mafia e ogni genere di malaffare. Ogni scatto, una denuncia potentissima e coraggiosa. Letizia Battaglia ha raccontato, senza false ipocrisie e fuori dagli schemi, gli anni più tragici e difficili di Palermo, della Sicilia, al mondo intero. Se ne va una grande artista, una donna profondamente innamorata della sua terra. Ai familiari le condoglianze mie e del governo regionale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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