Con un sit-in a Bagheria Legambiente protesta affinché venga venga abbattuto l’ecomostro sulla spiaggia del Sarello e chiede l’accesso agli atti per fare luce «sulle strane e anomale procedure seguite dopo l’acquisto del fabbricato da parte della ‘Nuova Poseidonia srl’, costituita da dirigenti del M5S e dal sindaco di Bagheria per trasformarlo in un albergo».
La questione è relativa ad un immobile costruito a cinque metri dalla battigia e acquistato all’asta dalla società che vede tra i soci il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, e la deputata pentastellata Caterina Licatini, componente della commissione Ambiente alla Camera.
«Finora ci è stato impedito l’accesso agli atti e ci siamo rivolti al Tar. L’ecomostro, più volte vandalizzato, è pericoloso per l’incolumità pubblica», dice il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna.
«Finora tutti avevano manifestato la volontà di abbatterlo, ma, evidentemente, una cosa sono i proclami fatti in campagna elettorale, altra storia è l’innata voglia di alcuni amministratori di abusivismo e di bruttezza. A Bagheria un sindaco pentastellato ha cercato in ogni modo di sanare l’insanabile e, addirittura, adesso, è proprietario dell’ecomostro, in società con altri pentastellati».
«Oggi il Pd Sicilia era presente al sit-in di Legambiente perché le motivazioni che hanno ispirato l’associazione ambientalista sono sacrosante. Il M5S, dopo la sanatoria di Ischia e con questa scelta affarista di Bagheria, dimostra di fregarsene altamente dell’ambiente e dimostra di non voler investire sulla bellezza» ha invece detto il segretario regionale del Pd, Davide Faraone, che insieme a una delegazione dem si è recato al sit-in di Legambiente.
«Ricordo, tra l’altro, la nostra denuncia all’anticorruzione – aggiunge -, perché è vergognoso che il sindaco e una deputata nazionale pentastellata decidano, in palese conflitto di interesse, di fare affari sulle spalle dei bagheresi».
Insieme a Faraone anche il deputato Pd, Carmelo Miceli; il capogruppo dem al Comune di Palermo, Dario Chinnici; il presidente della quarta circoscrizione del capoluogo siciliano, Silvio Moncada, e altri esponenti democratici.