Guardia di Finanza si trova nella sede del Palermo per una serie di perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio.
Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, hanno riguardato anche gli uffici del Gruppo Zamparini e l’abitazione del
presidente Maurizio Zamparini.
Il debito del Palermo calcio ammonterebbe ad almeno 40 milioni di euro come ha svelato lo stesso proprietario Maurizio Zamparini nei giorni scorsi. «Una decina di questi milioni di debiti – ha spiegato – sono con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori e circa 6-7 milioni di contenzioso con l’Agenzia delle entrate».
Una parte del debito con l’agenzia delle entrate (1,8 milioni di euro) è stata rateizzata e il Palermo ha saldato la metà circa. Sulla parte restante non risulta al momento ci sia un accordo. Negli scorsi mesi Riscossione Sicilia aveva eseguito un pignoramento di 200 mila euro nei conti del Palermo, per vecchi debiti secondo Zamparini risalenti alla gestione Sensi.
Per quello con i procuratori, Zamparini ha aperto in alcuni casi un contenzioso che perché ritiene di essere stato truffato. “Il Palermo è una società sana – ha più volte ribadito Zamparini che ha rifiutato un’offerta da venti milioni per la cessione della società – siamo tra maggiori contribuenti delle entrate fiscali della regione Sicilia. Infatti dai dati rilevati la società Palermo Calcio ha durante gli anni della gestione Zamparini, dal 2002/2003 a oggi, versato come imposte la cifra di 265 milioni di euro. Nella stagione 15/16 la cifra di quasi 25 milioni di euro».