Catania – Una partita che vale 109 miliardi, di cui 16 in Sicilia. “Sblocca-cantieri” e “Cura Italia” erano già stati usati. E così i guru della comunicazione grillina hanno rinunciato al nome a effetto. Accontentandosi di un più banale – ma magari più efficace – “Piano di rilancio dei cantieri e del lavoro”. È da questo dossier che la parte gialla del governo giallorosso vuole ripartire, dopo averlo consegnato al premier Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il “mediano di spinta”, in questo schema, è Giancarlo Cancelleri. Nel notebook del viceministro siciliano alle Infrastrutture e ai Trasporti ci sono due giganteschi file elaborati da Rfi e Anas. Nomi, luoghi, importi. Con un comune denominatore: «Sono tutte opere già finanziate, inserite nei contratti di programma di Anas e Rete ferroviaria italiana. I soldi ci sono, non bisogna aggiungere un solo euro. Quest’operazione è a costo zero».
E allora perché non si fa subito? Anzi: perché non s’è fatto prima? «Magari perché soltanto adesso c’è la terribile consapevolezza di un piano shock antivirus, contro una crisi che ci costerà una perdita di Pil del 9%. Per questo la politica, il governo, può trovare una sintesi in cui ciascuno fa un passo indietro anche su questioni fino a poco tempo divisive». Come «il sistema di commissariamento, l’unico che può sbloccare accelerare gare e aperture dei cantieri». Il viceministro ammette che «in altri tempi su cento infrastrutture si sarebbe pensato a cento commissari, con relativa litigiosità politica sulle nomine». Ora, partendo dalle opere stradali e ferroviarie, l’idea è «nominare come super commissari gli amministratori delegati di Anas e Rfi», che avranno il potere di «ottenere in un quarto d’ora quel nulla osta per cui di solito ci vorrebbe un anno e mezzo». Per le opere non cantierabili «gli affidamenti avverranno tramite gare ordinarie, anche se più rapide». Per quelle immediatamente cantierabili, «con procedure negoziate, ma sarà sempre garantita una rotazione tra aziende, per impedire che alcune facciano gli assi pigliatutto. E i commissari dovranno consultare almeno cinque operatori prima di decidere». Un «modello ponte Morandi», che piace a Palazzo Chigi. Sapendo che accelerazione, spesso, fa rima con corruzione. «Sarà tutto sotto il cappello delle norme Ue e soprattutto del Codice degli appalti e dell’Anac».
Cancelleri sogna «un boom di cantieri che può rilanciare l’economia fino al punto di far tornare in Italia laureati, tecnici e manovalanza specializzata». Anche in Sicilia, che beneficerebbe di una sostanziosa fetta (11,7 milioni di opere Rfi e 4,3 di cantieri Anas) di questi «soldi finora chiusi in un cassetto». E pensa al «modello virtuoso di gioco di squadra già sperimentato per lo sblocco della Ragusa-Catania». In quel caso Nello Musumeci è stato nominato commissario dal Mit; nel «piano di ricostruzione nazionale» potrebbe avere un ruolo di sub-commissario dei vertici di Anas e Rfi «per aiutarli a essere ancora più incisivi su tutte le opere in Sicilia». Cancelleri spiega: «Daremo fiducia al governatore, all’assessore, ai sindaci. Perché il modello potrà essere esteso ai cantieri di Regioni, Comuni, Autorità portuali». L’ennesimo libro dei sogni? «No. Conte sta studiando il dossier. I primi cantieri possono partire fra due mesi», taglia corto – con ammirevole ottimismo – il viceministro siciliano.
1) Nuovo collegamento Palermo-Catania
5.608 milioni
2) Messina-Catania (raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo
2.300 milioni
3) Nodo di Palermo
1.152 milioni
4) Raddoppio Palermo-Messina (tratta Fiumetorto-Castelbuono)
938 milioni
5) Nodo di Catania
251 milioni
6) Velocizzazione Palermo-Agrigento
167 milioni
7) Ripristino linea Palermo-Trapani via Milo
144 milioni
8) Raddoppio Messina-Siracusa I fase
126 milioni
9) Ripristino linea Caltagirone-Gela
90 milioni
10) Velocizzazione Catania-Siracusa I fase
88 milioni
11) Collegamento ferroviario aeroporto Fontanarossa
15 milioni
12) Upgrading infrastrutturali e tecnologici dell la rete regionale
910 milioni
Anas: 4.316 milioni
1) Ragusa – Catania
€ 754 milioni
2) Autostrada Palermo – Catania (manutenzione-riqualificazione)
600 milioni
3) Palermo-Agrigento
563 milioni
4) Completamento Libertinia-Licodia
350 milioni
Tangenziale di Gela
316 milioni
Completamento Caltanissetta- Agrigento
200 milioni
7) Ammodernamento Adrano-Paternò
184 milioni
8) Variante Vittoria-Comiso
164 milioni
Completamento Nord-Sud (Mistretta-Nicosia)
160 milioni
10) Variante Trapani-Mazara
134 milioni
11) Gela-Catania (innalzamento dei livelli di standard sicurezza)
100 milioni
12) Adrano-Bronte (II lotto adeguamento)
66 milioni
13) Variante di Alcamo (I° lotto)
25 milioni
14) Interventi di manutenzione programmata su rete regionale
700 milioni