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Indagato per gestione rifiuti, sindaco di Bagheria Patrizio Cinque si autosospende da M5S

Di redazione |

Bagheria (Palermo) – Patrizio Cinque si è autosospeso dal Movimento 5 stelle, ma non dalla carica di sindaco di Bagheria. Lo ha annunciato lo stesso Cinque durante la seduta del consiglio comunale in corso a Bagheria. 

«Ho piena fiducia nella magistratura, risponderò alle accuse e spiegherò tutto, anche a voi, ma ogni cosa va fatta a suo tempo». Lo dice il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque dopo l’annuncio dell’autosospensione. «Desidero rassicurare i bagheresi – ha aggiunto – l’attività istituzionale e amministrativa continuerà con maggior vigore e impegno per il bene della comunità». Il sindaco ha pubblicato un post sul suo profilo facebook dove spiega le ragioni della sua decisione. Cinque ha anche chiesto solidarietà nei confronti dei dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta: «Non è stato bello vedere i dipendenti piangere per quello che sta succedendo. Abbiamo fiducia in loro e non credo che abbiamo nuociuto all’Ente».

«Come tutti sapete, ieri mi è stata notificata una misura cautelare per un’indagine della procura di Termini Imerese. Certo è dura leggere quella ridda di accuse ma, come già detto, chiarirò tutto. Penso di non aver mai tradito il mandato che i bagheresi mi hanno affidato», scrive Cinque su Facebook. «Volevano che la città cambiasse completamente, che si riscattasse, che riacquistasse la dignità che gli è stata rubata. Ce la metto tutta – continua – ce la mettiamo tutta, dalla mattina alla notte e penso che i risultati cominciano a vedersi». «Ho deciso di autosospendermi dal MoVimento 5 Stelle. E’ così che ritengo debba comportarsi un amministratore – conclude – Il Movimento 5 Stelle è la mia seconda pelle e non posso permettermi che venga colpito, quindi che colpiscano me ma lascino in pace il Movimento 5 Stelle». 

E inizieranno lunedì e proseguiranno martedì gli interrogatori di garanzia dei sedici indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Termini Imerese su presunti illeciti nell’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti da parte del Comune di Bagheria e sulla vicenda relativa alla casa abusiva di un familiare del sindaco Patrizio Cinque. Gli indagati sono in tutto 23: oltre al sindaco, il vicesindaco, imprenditori e diversi funzionari del Comune. Per 16, tra cui Patrizio Cinque, il gip ha imposto l’obbligo di firma. Cinque è accusato di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, falso ideologico e rivelazione di segreto d’ufficio. La procura aveva chiesto nei suoi confronti gli arresti domiciliari, ma il gip ha deciso per la misura cautelare “minore”. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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