Imprenditori scomparsi, Rossella Accardo si oppone ad archiviazione

Di Redazione / 14 Febbraio 2019

PALERMO – Rossella Accardo ha presentato opposizione contro la richiesta di archiviazione dell’indagine sulla scomparsa dell’ex marito Antonio Maiorana e del figlio Stefano, spariti nel nulla nel 2007 dopo essersi allontanati dal cantiere edile di Isola delle Femmine in cui stavano realizzando degli immobili. L’inchiesta, che ipotizzava l’omicidio e l’occultamento di cadavere, è a carico di due imprenditori: Francesco Paolo Alamia e Giuseppe Di Maggio. Il mese scorso la Procura aveva deciso di chiedere l’archiviazione ritenendo che «i risultati investigativi non fossero sufficienti, allo stato e in attesa di futuri sviluppi, per un proficuo esercizio dell’azione penale». A fronte dell’opposizione della Accardo, che è persona offesa dal reato, il gip dovrà fissare un’udienza alla presenza del pm. 

Secondo la ricostruzione della Procura – l’inchiesta è stata condotta dal pm Roberto Tartaglia -, Antonio Maiorana, prima di scomparire, avrebbe ricattato Alamia usando un filmino pornografico che lo ritraeva in compagnia di una minorenne. Minacciandolo di «farlo finire sui giornali», scrive la Procura, gli avrebbe estorto la cessione delle quote delle società Calliope ed Edilia che stavano realizzando a Isola delle Femmine. Ai lavori partecipava anche Maiorana che, dopo la cessione, era passato da collaboratore esterno del cantiere a socio.


Il ricatto, per gli investigatori, sarebbe stato il movente del delitto. Tra le prove citate dai pm nella richiesta di archiviazione c’è quanto scritto da Marco Maiorana, il secondogenito di Antonio poi morto suicida, su un giornaletto a fumetti. «Paolo era il suo peggior nemico e doveva pagarla – aveva scritto il ragazzo -. Bastava trovare il suo punto debole. Ricattare Paolo e Dario (Dario Lopez, altro costruttore ndr) per avere il 50% delle quote diventò il suo punto debole. Karina (la ex di Maiorana ndr) avrebbe fatto da spalla mentre lui conquistava tutti con promesse di soldi e sollecitando interessi sessuali». Il ragazzo confessava anche di aver distrutto al memoria del pc insieme a Karina. «Sapevo che quella mattina mio fratello andava a discutere qualcosa di grave ma non sono riuscito a trattenerlo», concludeva. Dario è Dario Lopez, altro socio di Alamia, che, sentito dai pm, ha raccontato di aver visto il filmino e di aver saputo che Maiorana procurava donne all’imprenditore.


Secondo il pm, i Maiorana, il giorno della scomparsa, vennero attirati in una trappola: fu dato loro un appuntamento da Giuseppe Di Maggio, a Torretta, per vedere un terreno edificabile. Dell’incontro era stato informato Alamia che, lo stesso giorno, avrebbe dovuto vedere Antonio Maiorana. Il giorno della scomparsa, Alamia che dopo la cessione delle quote era sparito dal cantiere, era tornato a dirigere i lavori. Alcuni testimoni, hanno poi riferito che Maiorana sapeva che Alamia aveva portato all’estero soldi suoi e di soggetti mafiosi. Un ulteriore elemento, oltre a quello del video hard, che la vittima avrebbe potuto usare per ricattare l’imprenditore.

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Tag: accardo archiviazione cantiere imprenditori isola delle femmine procura