Palermo
Imbarco su volo Volotea negato a disabile, legali attaccano compagnia
Palermo – “Oltre al danno la beffa”. Così Michael Baioni Bechtol, il giovane disabile a cui Volotea ha negato l’imbarco dall’aeroporto di Palermo su un volo diretto ad Ancora, insieme ai legali dell’Unione nazionale consumatori Corrado Canafoglia e Elisa Pellegrini, commenta la lettera di scuse inviata dalla compagnia aerea che si è anche offerta di rimborsare il biglietto. “Se l’operato di Volotea è stato corretto perché si scusa e perché vuole rimborsargli il biglietto? – chiedono gli avvocati -. Non vogliamo l’elemosina ma che sia fatta chiarezza su un comportamento assurdo che non deve ricapitare più a nessun altro disabile”. Baioni era stato lasciato a terra, insieme alla compagna e al figlio minore, perché la batteria al litio della sua sedia a rotelle era stata considerata pericolosa e quindi non trasportabile né in cabina né in stiva. Questo nonostante il giovane avesse già viaggiato con la stessa batteria sul volo di andata Ancona-Palermo della compagnia low cost.
“Solo dopo due ore di inutile attesa – spiegano – il responsabile check in acconsentiva di imbarcare Baioni ma quando questi tornava dopo cinque minuti accompagnato da un carabiniere al banco check in, senza la batteria, il responsabile gli comunicava la chiusura dell’imbarco, nonostante la compagna ed il minore avessero atteso il suo ritorno e fossero presenti gli addetti dell’assistenza disabili pronti ad accompagnarlo a bordo dell’aereo. E nonostante il gate di imbarco non fosse stato ancora aperto e l’aereo fosse in ritardo di oltre 30 minuti”.
Secondo gli avvocati, “c’era tutto il tempo” e “nessun motivo ostativo per imbarcare Baioni privo della batteria al litio, ma soprattutto di abbandonarlo a se stesso”. Dopo il negato imbarco, denunciano i legali, “il responsabile check in non forniva alcuna assistenza ai tre passeggeri, non curandosi di prenotare loro un nuovo volo, di procurargli un pasto o un posto ove dormire, come previsto dalla normativa. Unico plauso va all’assistenza disabili che ha atteso fino alla chiusura dell’imbarco, nonché ad un carabiniere che ha chiesto alla società di gestione dell’aeroporto di far accomodare i tre passeggeri in una sala dell’aeroporto sino al mattino seguente, peraltro in condizioni precarie e non certo comode per un disabile. La condotta di Volotea – concludono – supera ogni limite nel rispetto di un disabile e di un minore. Le scuse non bastano occorrono i fatti”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA