PALERMO – La Regione siciliana è stata condannata a pagare i danni ai familiari di Salvatore Rinaudo, 77 anni, ucciso da un cinghiale nella sua campagna di Cefalù, nella notte fra il 7 e l’8 agosto 2015. Richiamata dalle grida, anche la moglie dell’uomo venne aggredita e ferita. Ora il giudice monocratico del tribunale di Palermo, Monica Montante, ha stabilito che la Regione non ha avviato un’azione appropriata per fermare la proliferazione dei cinghiali nelle Madonie e ha condannato l’assessorato all’Agricoltura a pagare oltre 371 mila euro ai familiari.
Il giudice ha in pratica accolto la tesi dei legali della famiglia Rinaudo (Giuseppe Muffoletto, Maurizio Di Chiara e Sonia Lecca) secondo i quali l’eccessivo numero di cinghiali rappresenta un grave pericolo. La Regione, ha stabilito il giudice, non avrebbe infatti attuato «piani di intervento mirato che, ove posti in essere, avrebbero potuto evitare l’evento dannoso, di per sé prevedibile sotto il profilo della imputabilità soggettiva».