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Assemblea regionale

Finanziaria, solita lunga notte dell’Ars in attesa del maxi-emendamento

I veleni dell’antivigilia di Natale sembrano acqua passata, ma seduta sempre a rilento

Di Luisa Santangelo |

Il rito palermitano si consuma con gli stessi meccanismi di sempre. «Speriamo di approvare la finanziaria entro il 27», dicevano in molti, il giorno di Santo Stefano. Ma non avevano fatto i conti con il maxiemendamento, la creatura mitologica che ha tenuto banco per tutta la giornata di ieri. Per scriverlo, mediarlo e, soprattutto, condensarci dentro la miriade di proposte dell’Ars e quelle del governo. Che il percorso sarebbe stato lungo poteva intuirsi già dal primo pomeriggio di ieri, quando la seduta dell’Ars per approvare la legge di stabilità 2025, che avrebbe dovuto aprirsi alle 15, è invece iniziata alle 15,30 passate. Per essere subito rinviata alle 16,15 e cominciare, di fatto, alle 17,50. Il tempo di approvare il testo dell’articolo 11, con il comma 2 su alcuni fondi dell’assessorato al Turismo riveduto e corretto, e la seduta si sospende di nuovo. «Restano da approvare solo un paio di articoli – affermava, ottimista, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – ma ci sono ancora circa mille emendamenti rispetto ai quali mi auguro si possa trovare una sintesi, per individuare le priorità da proporre nel maxiemendamento».

Il clima è tutt’altro rispetto all’antivigilia di Natale. Il voto saltato il 23, le scintille Galvagno-Schifani, i cellulari lasciati spenti. Altri tempi. Il Natale è passato, sono tutti più buoni. Nonostante questo, anche la sintesi – su un accordo politico trovato a inizio settimana – dura a lungo. Ben oltre le due ore immaginate da Galvagno che, all’inizio, aveva rinviato tutti alle 20,30. Poi diventate le 22,15. Anche queste trasformatesi agilmente nelle 23,30. Col seguente programma: voto degli articoli 6 e 10, ultimi rimasti, coi fondi destinati ai Comuni e le stabilizzazioni «dei lavoratori (precari, ndr) impegnati in attività di pubblica utilità»; poi si fa una pausa, ché la notte è giovane, si ricontrolla per bene il maxiemendamento (Ci sono i dissalatori? Bene. E la siccità? Pure. I Comuni in dissesto? Segnati) e poi lo si porta in aula e lo si vota in un clima disteso.

Il lavoro, beninteso, è tutto sul maxi: deve tenere dentro governo, maggioranza, opposizioni. Un’opera di cesello in conferenza dei capigruppo, meno facile di quanto previsto. La prima cosa che trapela, prima ancora dei soldi per l’acqua in tutte le sue forme, è che include il piano per salvare l’Ast con un investimento che si aggira intorno ai 24 milioni.

E poi, naturalmente, è sempre là dentro, nel testo minestrone, che si annida il tema del tesoretto a disposizione di ciascun deputato. Poco più di un milione a testa per quelli della maggioranza (inclusi i Sud chiama nord), la metà circa per le opposizioni. «Cosa più, cosa meno», nicchiano dal centrodestra. È da quei soldi che sono uscite le elargizioni ad associazioni e associazioncine, pure neonate, per l’organizzazione di eventi, sagre e concerti che hanno costruito, inchieste giornalistiche alla mano, il “caso” dei fondi facili. È a quei soldi che guarda il coordinamento degli Stati generali dello spettacolo con una lettera rivolta a tutti gli onorevoli regionali: che prendano dal proprio salvadanaio una cifra simbolica (tra i 50 e i 100mila euro) per incrementare il Furs, il Fondo unico per lo spettacolo, che viene diviso sulla base di bandi pubblici e criteri certi. «Il loro appello va accolto», affermava la vicecapogruppo M5s Roberta Schillaci. Un suo emendamento prevede di aumentare di 3,5 milioni di euro la dotazione del Furs.È in fondo questo il tema che tiene banco in Sala d’Ercole, quello della ricchezza del turismo. Se ne parla anche nel famoso articolo 11, il primo votato ieri. Ci sono due milioni di euro dell’assessorato alla Famiglia per iniziative di educazione civica e volontariato; due milioni all’Istruzione per «scuolabus potenzialmente a basso impatto ambientale»; e poi, al comma 2 riscritto, 10,5 milioni (spalmati in tre anni, fino al 2027) per le «iniziative di alto valore turistico-promozionale […] realizzate dall’assessorato del Turismo attraverso l’attuazione di progetti “a titolarità”». Leggi: Coppa degli assi, Belliniana, Sicilia Jazz Festival. Questi con le mancette non c’entrano. Quelle stanno altrove. In mezzo ai blocchi di testo votati nottetempo, come nella migliore tradizione della finanziaria che non dorme mai.

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