PALERMO – Si è specializzata mercoledì scorso in neurologia all’Università di Palermo e da questo pomeriggio sarà impegnata «in prima linea», nella residenza sanitaria assistita di Villafrati (Pa) dove nei giorni scorsi si è sviluppato un focolaio con 76 casi positivi al coronavirus, e sette anziani deceduti. Una situazione che ha portato il presidente della Regione Musumeci a emettere un’ordinanza con la quale si dichiara ‘zona rossà il paese del palermitano.
La dottoressa Erika Portera, 30 anni, medico messinese, ha firmato questa mattina il suo primo contratto di lavoro, per 4 mesi, con l’Asp di Palermo accettando di essere destinata a una struttura con un alto numero di contagiati sia tra i degenti che tra il personale. «L’ho fatto per responsabilità, etica e senso di appartenenza alla classe medica – dice Erika, che andrà a rafforzare la presenza di personale medico nella struttura -; mi sono specializzata in un momento molto particolare per la vita di tutti noi e ho subito deciso di mettere a disposizione la mia specializzazione per l’emergenza coronavirus».
La giovane dottoressa sa già che si troverà ad affrontare una situazione difficile, ma è determinata a dare il suo contributo. “Dovrò alternarmi con una collega che non è più uscita dalla struttura dopo l’individuazione dei casi positivi – spiega – tutto questo non mi spaventa, anzi non vedo l’ora di cominciare. Non ho mai lavorato in una Rsa, ma conosco queste strutture e conosco la gestione di pazienti cronici di vario tipo, anche con patologie neurologiche». La direzione generale dell’Asp ha ringraziato sia la giovane neurologa per avere accettato nel giro di poche ore l’incarico, sia il medico presente nella struttura da diversi giorni che con grande spirito di abnegazione ha continuato a lavorare. «Sono esempi come quelli di questi medici che ci spingono a guardare con coraggio al futuro – sottolinea il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – la loro forza ed il loro senso di responsabilità rappresentano la via da seguire in un momento di grande emergenza».