Carcere duro Provenzano, procuratore De Raho: «Leggi severe, ma inevitabili»

Di Redazione / 12 Novembre 2018

BRUXELLES – «Lo Stato italiano ha dovuto assumere una legislazione molto rigorosa» nei confronti dei boss mafiosi condannati, «interrompendo la comunicazione con l’esterno» e questo «ha indebolito» le mafie, ma la legislazione italiana «sostiene le piene garanzie dei cittadini» e «nulla è violato nei diritti di coloro che sbagliano».


Così il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, nel corso di un convegno sulla lotta alle mafie all’università VUB di Bruxelles, commentando la condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo nei confronti dell’Italia perché decise di continuare ad applicare il regime carcerario duro a Bernardo Provenzano fino alla sua morte. «L’Italia non ha adottato con gioia, ma a malincuore» i provvedimenti restrittivi, a «lo ha dovuto fare per impedire che gli ordini continuino ad andare all’esterno», ha aggiunto il procuratore, sottolineando l’esigenza dei capimafia di trasmettere le direttive «fino all’ultimo respiro».

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Tag: cafiero de raho mafie procuratore