il giallo
Bracciante agricolo ucciso con un colpo di fucile al petto nelle campagne tra Monreale e Partinico: è giallo
La vittima era dentro la sua automobile
Un bracciante agricolo Salvatore Di Salvo, 69 anni, è stato trovato morto in contrada Cambuca di Grisì nelle campagne tra Monreale e Partinico nel Palermitano. Il suo corpo era vicino alla sua automobile in aperta campagna riverso per terra e ferito mortalmente da un colpo di fucile. Le indagini sono condotte dai carabinieri.
L’hanno scoperto i suoi familiari che non riuscivano ad avere notizie del 69enne dopo che era uscito questa mattina per lavoro.
Salvatore Di Salvo era uscito questa mattina all’alba per lavorare in un terreno insieme al figlio. L’uomo è arrivato per primo a bordo di un fuoristrada. Dopo è arrivato il figlio a bordo di un trattore. Ha cercato il padre, ma non lo ha trovato in auto. Lo ha trovato per terra morto non distante dalla vettura. Ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto.
I carabinieri hanno sentito il figlio e poi amici e parenti per cercare di ricostruire quanto avvenuto e risalire all’assassinio. Pare che non ci fossero dissidi o contrasti con altri proprietari terrieri. Di Salvo ha precedenti ma molto datati per furto. La procura ha disposto l’autopsia che sarà eseguita nel reparto di medicina legale dell’ospedale Policlinico di Palermo.
Salvatore Di Salvo è fratello di Nicolò Di Salvo titolare della Quadrifoglio Group di Partinico. La società venne coinvolta nella strage di Casteldaccia dove persero la vita il socio di Di Salvo, Epifanio Alsazia e quattro operai Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera, uccisi dal gas dopo essere scesi in un impianto fognario lo scorso maggio. E Nicolò di Salvo è indagato.
Di Salvo prima di andare in pensione ha lavorato come autista nell’Eco Burgus di Carini che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti. La campagna dov’è avvenuto il delitto appartenevano a Di Salvo. «C’è tanto stupore per quanto successo – dice il sindaco di Borgetto Roberto Davì – una famiglia di lavoratori. Ancora in paese non si riesce a comprendere cosa sia successo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA