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Blutec, l’ad Di Cursi torna in libertà Riesame: incompetenza territoriale

Di Giuseppe Anastasio |

PALERMO – Tra Palermo, Roma e Torino, tra i tribunali, le fabbriche e i palazzi del governo si gioca il futuro dei lavoratori della Blutec e dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. A Palermo il Tribunale delle Libertà annulla gli arresti domiciliari anche per l’amministratore delegato di Blutec, Cosimo Di Cursi, come già avvenuto per il presidente Roberto Ginatta, accusati di aver fatto sparire 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici dei 22 ricevuti da Invitalia per la reindustrializzazione della fabbrica siciliana. Il tribunale contesta l’incompetenza territoriale di Termini Imerese e chiede di trasmettere gli atti a Torino. A Roma il ministero dello Sviluppo economico riunisce il tavolo con l’azienda, rappresentata dall’amministratore giudiziario Giuseppe Glorioso, i sindacati e le istituzioni. Fuori un centinaio di lavoratori in presidio protestano chiedendo lavoro e non assistenzialismo.

Alla fine dell’incontro, ci sono momenti di tensione quando i dimostranti apprendono che il tavolo è stato aggiornato a dopo la pronuncia del tribunale di Torino sul sequestro dell’azienda. Anche l’amministratore giudiziario deve essere confermato dal tribunale piemontese e, a quel punto, avrà sei mesi di tempo per preparare nuovo un piano industriale e presentarlo alla corte. «Senza un’iniziativa forte del Governo oltre mille lavoratori sono a rischio», afferma il segretario nazionale della Uilm Gianluca Ficco. Mentre il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano chiede di fare presto perché «gli ammortizzatori sociali che mettono in sicurezza l’occupazione ed impediscono i licenziamenti a Termini Imerese scadono a fine giugno 2019». Il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, vede poi «indispensabile il ruolo di Fca» per le commesse in corso negli stabilimenti di Atessa (in Abruzzo) e Tito (Basilicata) e per Termini con la produzione del Doblò elettrico e del Ducato ibrido.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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