Affetto da disabilità gravissima, l'azienda sanitaria gli aveva negato il patto di cura perché l'Inps aveva ritenuto che non avesse i requisiti per ricevere assistenza domiciliare continuativa. Adesso l’Asp di Palermo dovrà risarcirlo ed erogare 20.000 euro di arretrati. La sentenza è del Giudice del lavoro al quale si è rivolto il disabile con l’assistenza dell’avvocato Irene Damiani. L’Azienda sanitaria ha già fatto fronte alla decisione della magistratura giudicante.
"Il giudice – spiega il legale – ha riconosciuto un diritto soggettivo e non un interesse legittimo derivato dall’essere riconosciuto o meno in una determinata condizione di salute o di bisogno. In sostanza, il patto di cura va erogato perché il soggetto si trova in determinate condizioni fisiche, a prescindere dalla valutazione delle sue capacità psicofisiche di reggere la sua condizione. E’ stato riconosciuto il valore della persona, a prescindere dalla fattispecie tecnico-burocratica».