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Aron: indagato l’uomo che ha dato fuoco uccidendolo al suo cane in piazza a Palermo, animalisti sul piede di guerra sui ritardi nei soccorsi

La decisione della Procura che gli contesta il maltrattamento di animali.

Di Redazione |

E’ sotto inchiesta per maltrattamento animali l’uomo che ha dato fuoco ad Aron, il pitbull bruciato vivo in una piazza nel centro di Palermo e morto dopo una terribile agonia. La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha iscritto l’uomo nel registro notizie di reato. Il cane è deceduto nella clinica veterinaria che lo aveva preso in cura.

Comune di Palermo: saremo parte civile

«La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale» ha detto il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, annunciando che «il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda». «Grazie all’azione di attivisti e associazioni – aggiunge il primo cittadino – oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali».

La manifestazione degli animalisti

Manifestazione in via delle Croci a Palermo organizzata da animalisti per la morte del cane Aron. «In tanti hanno chiamato – dicono gli animalisti – il numero di emergenza per segnalare la sera prima che l’animale era legato sotto la pioggia. Oltre al 112 sono stati chiamati gli agenti della polizia municipale e tutti hanno detto che non era loro competenza intervenire. Per questo presenteremo una denuncia in procura per accertare chi ha risposto lo scorso 8 gennaio al numero di emergenza e agli agenti di polizia municipale e non è intervenuto. Per loro chiederemo alla procura di indagare». «Vogliamo sapere – aggiungono – chi è stato il funzionario dell’Asp di Palermo che ha consentito il passaggio di proprietà del povero Aron, fatto il 5 gennaio, quattro giorni prima che è stato dato alle fiamme al povero Pitbull. Chiediamo di sapere come sia stato possibile registrare il passaggio di proprietà».

L’agonia di Aron

Aron è morto nella clinica veterinaria che lo aveva preso in come ha reso noto la Lav di Palermo su proprio profilo Facebook: «Ci hanno appena chiamato dalla clinica – si legge nel post – Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine». «Aron è morto. Dopo atroci sofferenze inflitte da un uomo è andato via. Ora – afferma la consigliera della Dc al Comune di Palermo, Viviana Raja – vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamenti sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione».

Il pitbull era stato legato con una catena ad un palo, in una via di Palermo, ed era stato bruciato vivo dal suo stesso proprietario. Ricoverato grazie all’intervento di un passante, aveva riportato ustioni su oltre l’80% del corpo e gravi danni agli organi interni. Lav è intervenuta, coinvolgendo l’autorità giudiziaria per ottenere l’affido e farsi quindi carico di tutte le spese veterinarie e del suo mantenimento. Da subito, quindi, Aron è stato accudito con attenzione e cura presso la Clinica Zarcone ed è stato assistito e vegliato dai volontari LAV della sede di Palermo. Ma non è bastato. «La nostra denuncia oggi ha un aggravante in più, perché il maltrattamento ha causato la morte dell’animale – afferma una nota della Lav – Non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre ad un’imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali, e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di provvedimenti più efficaci, che siano da deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi». Lav chiede ancora una volta alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, al presidente Ciro Maschio (FdI) e alla relatrice Michela Brambilla (Noi Moderati), di procedere con l’esame e l’approvazione delle proposte di Legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali. Prevista per domani la commemorazione di Aron, organizzata dai volontari della sede Lav di Palermo alle ore 17 di fronte alla Clinica Zarcone (via Catania, 66 – PA), dove il cane è stato accudito fino alla fine. Verranno accese delle candele, come simbolo di richiesta ai Parlamentari italiani di occuparsi davvero dei maltrattamenti a danno di animali.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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