PALERMO – Si è difeso per sei ore rispondendo alle domande del gip Walter Turturici, il professore di Ingegneria civile dell’università di Palermo Giuseppe Giambanco, accusato di corruzione e truffa nell’inchiesta che ha coinvolto gli ex vertici della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo. Giambanco, assistito dall’avvocato Vincenzo Lo Re, ha spiegato come non ci sia nessuna truffa ai danni dell’ateneo palermitano. Il pm Luca Battinieri gli contesta la truffa da oltre 430 mila euro perché mentre era docente avrebbe avuto anche quote della Xw Industrial, a capo della quale c’era formalmente la madre novantenne. Questo doppio lavoro, che per la Procura è vietato, secondo Giambanco sarebbe invece ammissibile viste le esigue quote che lui avrebbe avuto della società.
La corruzione si sarebbe invece concretizzata, secondo i magistrati, nell’aver ottenute una decina di consulenze per la Gesap offrendo in cambio la progettazione per una tettoia nella villa di Giuseppe Liistro, dirigente area manutenzione della Gesap. Giambanco ha spiegato che le consulenze sono molto precedenti i lavori in villa e che comunque la progettazione e la realizzazione delle opere nella proprietà di Liistro sarebbero state pagate regolarmente. Inoltre, l’indagato ha spiegato di avere già parlato con il pm Daniele Paci delle sue consulenze per la Gesap in occasione di un incarico a lui affidato dalla Procura.