moda
Urban chic o vacanzieri, tutte in shorts
Il ritorno dei pantaloncini, sdoganati anche in città in versione bermuda
Sono democratici con tutte le taglie. Sfidano il caldo afoso anche in città. Non pongono limiti anagrafici a chi li indossa, basta usare un pizzico di buongusto, trovando il taglio più morbido e la giusta lunghezza. Sono gli shorts, i pantaloncini corti, che nei casi estremi diventano hot pants, must-have di un’estate torrida a tutte le latitudini, dunque adattabili, viste le circostanze, anche alla vita urbana. Insomma gli shorts, magari in versione bermuda, sono sdoganati anche nel guardaroba da usare al lavoro in città, non più un indumento legato solo alle vacanze.
La storia degli shorts non è recente. Anche se sono capi simbolo di anni ribelli al pari della minigonna, i primi shorts nascono verso la fine del 1800, abbinati a calzettoni lunghi: indossati dai bambini e dagli adolescenti americani nelle divise per la scuola. La prima donna ad indossare un paio di shorts fu la tennista Alice Marble che nel 1933 si presentò sul campo da tennis, con un paio di pantaloncini corti. Subito dopo negli anni Quaranta e Cinquanta, grazie alle pin up del burlesque, gli shorts divennero un capo sensuale. Fu la mitica Brigitte Bardot a decretarne il successo negli anni Sessanta, indossandoli aderenti con gli stivali. Mentre dall’altra parte dell’oceano, l'elegante Jacqueline Kennedy li preferiva ampi, appena sopra al ginocchio, portando ai piedi i sandali capresi flat. Gli hot pants arriveranno negli anni Settanta, aderenti, sexy, succinti, capi simbolo del decennio hippy.
Emilio Pucci, il visionario fondatore della maison, immaginò di vestire la donna moderna della Dolce Vita, sempre pronta a salire sul jet e visitare luoghi esotici. Il beachwear, di cui gli short facevano parte, era un modo di pensare, uno stile di vita. Andare al mare in eleganti località di villeggiatura significava vestire con cura, con la disinvoltura richiesta dalla situazione e dalla tonicità del corpo. Per questo scopo, creava pezzi facili e sofisticati, che comprendevano gli shorts. La collezione Primavera/Estate 22 porta in città quella stessa disinvoltura e la stessa energica sensualità della vacanza, in una felice combinazione di pezzi facili che, come sempre per Pucci, suggeriscono un atteggiamento ludico, la libertà di combinare le cose seguendo il proprio istinto. La purezza di design caratterizza la linea di top, tuniche asimmetriche, mini abiti, minigonne e shorts, top a fascia, abiti all’americana, completi pigiama, tuniche abbinate a pantaloni. L’idea del foulard di seta piegato per diventare top, gonna o short ispira la geometria dei tagli: linee dritte, anziché curve, che seguono il corpo e ne rivelano scorci.
Decisamente urban-chic gli shorts di Max & Co in satin dal taglio morbido, vita regolare, con inserto elastico sul dietro, profili piping sulle tasche ossia rifiniti con il cordoncino, si abbinano al blazer in coordinato o con un top tinta unita. Proposti in tinta unita o a fantasie di righe. Da Sportmax le shape vengono costruite sul corpo delle modelle, i corsetti tipici del Settecento sono antagonisti perfetti insieme a goffrature e sbuffi di linee ultra clean. Le giacche sartoriali sono abbinate a shorts o a leggins.
Con echi della sua terra, nel Montiferru, gli shorts di Marras spuntano sfacciati da uno spolverino ecru, abbinati a un corsetto della nonna e a moderni stivali texani. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA