«Forse, un’allerta più tempestiva, ore prima, e più pressante avrebbe limitato le perdite delle vite umane con una maggiore sensibilizzazione della popolazione a non mettersi su strada…». Lo scrive il dirigente della Protezione civile siciliana Salvo Cocina, commentando su Facebook l’alluvione che a Valencia ha provocato a ora oltre 200 vittime accertate, e oltre 130mila sfollati.
Cocina, a poche ore dall’annuncio del presidente Renato Schifani della disponibilità a inviare aiuti da parte della Protezione civile della Sicilia, inserisce «solo un contributo tecnico per capire qualcosa in più su cause e concause». Prima causa sono «eventi meteo sempre più estremi e frequenti-cambiamenti climatici», a questo si aggiungono «territori sempre più cementificati, fiumi ristretti a canali, riduzioni capacità di assorbimento e di spandimento delle acque che invece acquistano maggiore potenza distruttiva». Cocina aggiunge inoltre «sempre più case e strade nelle aree esondabili e quindi maggiori beni esposti ai danni», concludendo che «con una enorme quantità di acqua (400mm) caduta in 8 ore non si poteva fare nulla per evitare i gravi danni».