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Sovraffollamento delle carceri, l’associazione Luca Coscioni diffida le Asl

Sono 102 le aziende sanitarie locali accusate di non garantire la tutela della salute: un terzo dei reclusi è per reati di droga

Di Redazione |

«Il sovraffollamento delle carceri italiane è tornato al centro del dibattito pubblico, e i numeri raccontano un quadro di grande illegalità: 61.133 con oltre un terzo per reati di droga». A sottolinearlo in una nota è l’associazione Luca Coscioni, che parla di una «ulteriore pressione sul sistema penitenziario, dove 12.946 detenuti – pari al 34,1% del totale – sono in carcere per violazioni della legge sulle droghe del 1990, una percentuale quasi doppia rispetto alla media europea del 18%. Inoltre 17.405 detenuti sono registrati come tossicodipendenti, il 28,9% del totale, un ulteriore record negativo dai tempi della legge Fini-Giovanardi. L’articolo 73 del Testo unico sulle droghe ha causato 10.697 ingressi in carcere nel 2023, il 26,3% del totale, contribuendo in maniera significativa al sovraffollamento».«La droga porta il sovraffollamento senza alcuna tutela del diritto alla salute. Il motivo per cui l’associazione Luca Coscioni ha diffidato 102 Asl – spiegano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere dell’associazione e l’ex senatore Marco Perduca – è legato sia al silenzio dell’ultimo decreto circa il rispetto del diritto alla salute in carcere sia all’obbligo per la sanità regionale di verificare la qualità igienico-sanitaria delle strutture detentive, e quanto si legge in questi giorni conferma una situazione in violazione di norme nazionali e internazionali che va affrontata alla radice».

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