IL CASO
Si torna in classe per rifare l’esame Maturità, l’incubo della 5ªA del liceo linguistico di Spadafora
Come nel film "Immaturi". Tutto ruota attorno alla denuncia presentata da una studentessa a conclusione delle prove
L’incubo peggiore per uno studente? Rifare l’esame di Stato, così come nel film “Immaturi” gli alunni della 5ªA del liceo linguistico Galileo Galilei di Spadafora (provincia di Messina) sono tornati a varcare il portone dell’istituto per sostenere l’esame di Stato. “Un incubo” per molti di loro i quali nel clou dei primi passi in ambito universitario si sono ritrovati a dover mettere un freno alla loro carriera per ritornare a sostenere l’esame.
La denuncia
Tutto ruota attorno ad una denuncia presentata da una studentessa a conclusione delle prove d’esame. Il voto poco gradito, la battaglia legale al Tar e il dito puntato nei confronti della docente di storia e filosofia. Conclusa tutta la procedura e conosciuto il responso la giovane ha iniziato la sua battaglia legale ed il tar ha evidenziato che ci sono state “gravi irregolarità”.
La decisione del Tar
La terza sezione del Tar presieduta dal giudice Aurora Lento mette anche in evidenza che non sono mai stati resi noti ai ricorrenti il provvedimento del 20 luglio 2023 dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia USR con il quale è stata avviata l’attività ispettiva sulla regolarità degli esami né la relazione ispettiva stilata dal Ministero e neanche la nota del 6 settembre 2023 del direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia con cui è stato espresso parere favorevole all’annullamento delle prove orali suddette e alla loro ripetizione.
La prova bis
Cinque ragazzi hanno già rifatto l’esame, gli altri sei concluderanno domani. Ultima a rispondere alle domande della commissione la studentessa che ha presentato il ricorso. “Era una delle migliori amiche di mia figlia – racconta a “Repubblica” Caterina Galletta, mamma di Andrea e avvocato degli altri 10 ragazzi -. Eppure non le ha detto dell’azione legale. Ma perché quella ragazza non ha presentato la sua denuncia subito e ha invece aspettato i voti?”. Gli studenti soltanto tre settimane fa hanno appreso che i giudici amministrativi avevano respinto il ricorso, da loro presentato, per evitare che l’azione legale intrapresa da una loro compagna di classe li costringesse a rimettersi a studiare.
La reazione
Per gli alunni un vero e proprio incubo, tornare a scuola per rifare la prova orale. Perché per gli allievi che hanno dovuto rifare l’esame orale è stato come rivivere un incubo. C’è infatti chi era già iscritto all’Università, chi aveva preso 100 e teme di non riuscire a ripetere l’exploit. «Ora cercherò di concentrarmi sul mio percorso di studi e di dimenticare questo terribile sogno che considereremo come una delle cose della nostra vita da non ricordare», dice Jolanda, appena dopo la conclusione del suo secondo esame. «Ora – prosegue – continuerò con il conservatorio e il percorso di studi che mi sono scelta». Una sua compagna, Giulia, parla di «un periodo stressante: per mesi ho pensato all’eventualità di dover rifare l’esame, ed è accaduto», mentre il padre della studentessa sottolinea «l’assurdità dell’accaduto. Una situazione aspetto che ha creato molto nervosismo per le ragazze ma anche per noi genitori».
Il direttore dell’Usr Sicilia
«Gli esami di maturità sono un momento importante di crescita personale per ogni studentessa e studente – dice il direttore generale dell’ufficio scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro -. La prima prova importante nel percorso di formazione di un giovane, sia che continui gli studi sia che si affacci al mondo del lavoro. Pertanto deve essere affrontata con la serietà e il senso di responsabilità anche morale che merita. Nel caso specifico, le indagini sono ancora aperte per accertare le responsabilità».
Il trasferimento
La docente finita sul banco degli imputati per la denuncia della studentessa è stata trasferita in un liceo di Messina e rischia sei mesi di sospensione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA