Manca il personale ausiliario e l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca rivede anche il servizio di trasporto salme. Un paziente che muore in un reparto della struttura può essere trasferito in camera mortuaria solo nelle ore diurne. È stato il direttore sanitario Ignazio Galizia a firmare una disposizione di servizio rivolta a tutti i direttori delle unità operative del presidio, che fa capo all’Asp di Agrigento. Essendo rimasto in servizio un unico barelliere H24, il trasporto salme da lunedì 24 marzo sarà effettuato solo dalle 7 alle 20.
Le conseguenze
In sostanza, se il decesso del paziente avviene dopo, la salma dovrà rimanere in reparto per tutta la notte.La disposizione ha fatto mugugnare i primari dei vari reparti. Non risulta esserci mai stato un provvedimento di questo tipo. E da più parti emergono preoccupazioni, non solo di carattere logistico ed organizzativo, ma anche profili di responsabilità. Di solito, quando una persona muore in ospedale, il medico compila il certificato con la constatazione di decesso, poi tocca al personale addetto occuparsi di tutto il resto. Ma mentre le pratiche burocratiche si possono fare il giorno dopo, il trasporto della salma nella camera mortuaria deve avvenire in tempi brevi, non dopo otto ore.
Non ci sono soluzioni
Per la direzione dell’ospedale non ci sono altre soluzioni rispetto alla carenza di personale ausiliario: «Sono stati ridotti gli operatori in carico alla direzione sanitaria – si legge nella disposizione – ed è stato abrogato il pagamento della reperibilità degli stessi».Niente da fare insomma: le salme nei decessi serali e notturni dovranno “riposare” nei reparti. Per avere accoglienza in camera mortuaria se ne riparlerà l’indomani mattina.