Una festa di Sant’Agata sicura e senza ombre. La rotta è stata tracciata dall’arcivescovo Luigi Renna. Le direttive sono chiare. E il piano di sicurezza, a cui il Comitato per l’ordine e la sicurezza lavora già da novembre con riunioni e tavoli in Prefettura, va proprio in questa direzione. Tutti gli attori (polizia, carabinieri, finanza, polizia locale, protezione civile, asp) si muoveranno affinché non ci siano incidenti, ma anche “prevenendo” qualsiasi ingerenza. Su questa linea il Questore Giuseppe Bellassai – nella sua qualifica di responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica – ha rafforzato i servizi di monitoraggio e osservazione (con uomini della Digos e della Squadra Mobile) delle candelore. Le corporazioni quest’anno hanno consegnato i percorsi, precisando anche le soste previste. Le processioni (autorizzate) sono seguite da personale in divisa. Alcune sono state affidate ai carabinieri, altre ai poliziotti. Qualsiasi anomalia e deviazione deve essere segnalata.
Ma entriamo nei giorni clou della festa. Dal 3 al 6 febbraio sarà attivo il Centro operativo che dovrà garantire l’applicazione di tutte le prescrizioni previste nel piano sicurezza. E inoltre recepirà e gestirà le possibile richieste di intervento.
Ci saranno zone off limits. O almeno a numero chiuso. Piazza Duomo a partire da sabato sarà la sorvegliata speciale per eccellenza. Già in mattinata, prima della tradizionale sfilata delle Carrozze del Senato, si procederà a transennare l’area e, dopo aver effettuato la rituale bonifica con unità cinofile e artificieri, si procederà a far accedere dai varchi controllati da steward. La capienza massima prevista è di circa 9mila persone, che può essere modificata in base alle esigenze logistiche per piazza Duomo. Per lo spettacolo pirotecnico del 3 sera ad esempio una parte della piazza sarà occupata dal palco. Piazza Università, sabato sera, potrà ospitare 8.300 fedeli. E questo avrà un effetto sui numeri. Gli accessi cambieranno evento dopo evento. Il cancello della Cattedrale resterà chiuso, l’unico momento in cui sarà aperto sarà il 4, il 5 e il 6 per l’uscita e il rientro del Fercolo. Per la messa dell’Aurora e il Pontificale i devoti, quindi, dovranno entrare dal cancello laterale di via Vittorio Emanuele. All’interno potranno partecipare 2.500 persone al massimo.
La macchina della sicurezza inoltre prevede dispositivi statici nelle zone clou della festa (piazza Duomo, piazza Stesicoro, via Dusmet, il Fortino e il Borgo per i fuochi) ma anche dinamici che seguono da vicino il fercolo durante il giro esterno e interno.
Un appello alla sicurezza è stato lanciato dalla presidente del III municipio Maria Spampinato: «Mancano pochi giorni e la città vivrà i festeggiamenti agatini con la stessa intensità dell’anno scorso. Migliaia e migliaia di persone che invaderanno strade e piazze con la macchina organizzativa che si è messa in moto da tempo. In quest’ottica, ovviamente, va garantita la sicurezza delle persone». La presidente ha chiesto a Trantino e alla giunta «di attivare una serie di interventi che possano eliminare buche e avvallamenti in quei punti di “Borgo-Sanzio” che ricadono nel percorso agatino. In particolare vanno monitorate le zone di piazza Cavour, via Etnea, via Caronda e le aree limitrofe. Punti dove la cura del manto stradale e la sicurezza dei marciapiedi è una priorità necessaria per far sì che tutto si svolga nel migliore dei modi».
Tutte le risposte saranno date domani alle 11. Nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti, il sindaco, il parroco della Cattedrale Barbaro Scionti, il presidente del Comitato dei festeggiamenti agatini Carmelo Grasso, l’assessore Andrea Guzzardi, il maestro del fercolo Claudio Consoli e il responsabile del servizio di prevenzione e protezione per la Cattedrale Filippo Di Mauro illustreranno le nuove iniziative per lo svolgimento degli eventi del 3 febbraio e del piano di sicurezza per lo svolgimento delle giornate della Festa.