La quinta sezione della Suprema corte di Cassazione ha annullato con rinvio al Tribunale del Riesame la sospensione dai pubblici uffici per Luca Sammartino, un provvedimento arrivato nell’ambito dell’inchiesta “Pandora” dove l’ex vicepresidente della Regione Siciliana è accusato di corruzione. E arrivano le prime reazioni. «Avevamo la percezione che l’interdizione dai pubblici uffici decisa per il collega deputato Luca Sammartino fosse abnorme rispetto alle note vicende giudiziarie. La Cassazione oggi l’ha annullata con rinvio. A Sammartino, che ha sempre avuto fiducia nella magistratura, rinnoviamo tutta la nostra stima e vicinanza, certi che uscirà bene da questo groviglio giudiziario tornando a svolgere le sua attività politica pienamente nell’interesse della Sicilia», afferma invece Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.
Così in una nota il senatore siciliano e commissario regionale della Lega Nino Germanà: «Una bella notizia di cui eravamo certi e un primo passo verso la verità: annullata, dalla quinta sezione della Cassazione, l’ordinanza cautelare nei confronti di Luca Sammartino, un provvedimento emesso ‘intempestivamente’ a ridosso della campagna elettorale per le europee. Oggi, quello che abbiamo sempre sostenuto: non andava interdetto. Conosco Luca da tanti anni e sono da sempre certo che saprà dimostrare la propria innocenza ed estraneità a quanto gli viene contestato. Così come sono sicuro continuerà il suo impegno, con la stessa passione e concretamente, per il bene dei cittadini e della Sicilia».
«L’unica cosa spiacevole della vicenda Sammartino è che otto mesi fa molto probabilmente non doveva essere interdetto. Poi i processi si possono fare». Con queste parole l’avvocato del deputato dell’Ars Luca Sammartino, Carmelo Peluso, commenta la decisone della Cassazione sulla misura interdittiva di Sammartino.
La vicenda è stata commentata anche dallo stesso Sammartino, che in una nota si dice «sereno per le fasi successive del procedimento» e ribadisce la sua «estraneità ai fatti».