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Rosalia nei pizzini era “Fragolone”: così la sorella del padrino gestiva il clan

La sorella di Matteo Messina Denaro arrestata dai carabinieri era diventata il capo in assenza del boss

Di Redazione |

Rosalia Messina Denaro «è stata da decenni il punto di riferimento economico del capomafia ricercato e persona di assoluta fiducia del boss al quale garantiva non solo di fronteggiare le difficoltà e assicurarsi il sostentamento, non solo di sottrarsi all’esecuzione di pesantissime pene detentive per i reati più gravi e terribili commessi nella nostra storia repubblicana, non solo di gestire la riservatissima catena dei pizzini attraverso cui il capo provincia veicolava gli ordini mafiosi agli altri associati i sodali; ma anche consentire a Cosa nostra di avere un capo autorevole, di fregiarsi di avere un suo esponente apicale, ultimo stragista, ancora Iibero per il quale il protrarsi della latitanza continuava ad alimentarne la legenda (e quindi il naturale proselitismo che ne derivava e di cui si sarebbe potuta giovare l’intera associazione mafiosa)».

Lo scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per la sorella del boss Rosalia Messina Denaro. Nel provvedimento si sottolinea il ruolo non certo occasionale, ma certamente strutturato della donna «come dimostrato dal lungo pluriennale arco temporale cui i conteggi della ‘cassà sono riferibili e dalla costante opera di gestione rassegnata dalla Messina Denaro al fratello latitante con periodici resoconti delle spese e dei residui fondi a disposizione». «Mi fai scmpre lo spekkietto finale, così so quanto è la cassa», si legge in uno dei pizzini trovati rivolti dalla donna al boss.

«Assecondando i ritmi imposti dai continui e incessanti arresti che hanno flagellato e decimato la famiglia di sangue del latitante, Rosetta, nome in codice Fragolone (così la indicava il fratello nei biglietti ndr) ha negli anni svolto il ruolo può dirsi forse più affidabile: quello di referente per tutti gli affari di famiglia e quella di fedele detentrice del denaro contante», conclude.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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