Nelle scorse ore l’azienda municipalizzata che gestisce la fornitura d’acqua a Palermo aveva negato che il piano per un razionamento dal 22 luglio fosse reale, derubricando a «fake news» quanto diffuso. Ora torna a scrivere Alessandro Di Martino, amministratore unico della società di cui nelle scorse ore il presidente della Regione Renato Schifani aveva “suggerito” la rimozione al sindaco Roberto Lagalla. «Il piano minimale di razionamento è già definito. Preso atto delle osservazioni delle competenti strutture regionali, ritengo opportuno chiarire che ogni azione messa in atto da Amap nella gestione di quella che rappresenta una delle più’ gravi crisi idriche degli ultimi 30 anni, è stata sempre ispirata da un principio di massima cautela a tutela dei servizi resi alla popolazione», ha detto Di Martino in una nota. Il piano secondo il dirigente Amap «ha l’obiettivo di fare in modo che le riserve idriche siano preservate oltre la scadenza prevista di fine anno, nella consapevolezza delle incertezze che si registrano negli ultimi anni sulla entità delle precipitazioni della stagione autunnale».
«Le altre misure di mitigazione che si stanno adottando, in accordo con la cabina di regia – aggiunge -, ridurranno ulteriormente questo rischio. Il piano, già introdotto alle competenti autorità e discusso con il Comune di Palermo, verrà sottoposto alla cabina di regia in modo tale da accettare ogni suggerimento o correzione con l’unico obiettivo di garantire il servizio idrico ai cittadini anche nel prossimo futuro».
«Del resto – prosegue Di Martino -, non mi sono mai sottratto al confronto e ho sempre lavorato per prevenire i problemi. Ciò perché ritengo che il primo compito di un amministratore pubblico sia sempre quello di pensare agli interessi dei cittadini e alla missione dell’azienda che rappresenta. Un principio che al sottoscritto è stato sempre chiaro».
«Esiste un problema che si chiama approvvigionamento idrico – conclude Di Martino – e che in molte parti della Sicilia ha assunto i caratteri dell’emergenza. Sinora a Palermo – e siamo già oltre la metà di luglio – nessuno ha risentito della crisi grazie a una gestione delle risorse oculata e tecnicamente impeccabile. Tuttavia riteniamo opportuno gettare lo sguardo anche oltre al presente, nel rispetto dei cittadini e dell’economia di una città come Palermo le cui esigenze ci sono ben chiare».