Con la cerimonia della consegna dei diplomi, si è concluso lunedì pomeriggio a Ragusa Ibla, il corso di lingua inglese realizzato grazie alla collaborazione fra l’Università di Catania ed il comando regionale Sicilia della Guardia di Finanza.
All’evento, tenutosi nella sede dell’ex convento di Santa Teresa, nel capoluogo ibleo, hanno preso parte il presidente della Struttura didattica speciale di Ragusa per l’Università di Catania, prof. Stefano Rapisarda, la prof.ssa Cristina Arizzi, ricercatrice di Lingua inglese in servizio presso la Sds, il Comandante regionale Sicilia delle Fiamme Gialle, Gen. D. Cosimo Di Gesù, il comandante provinciale della Gdf di Ragusa, Col. Walter Mela, e la docente madre lingua del corso, prof.ssa Claire Owen .
L’attività formativa in argomento, articolatasi in 50 ore di insegnamento nell’arco di due mesi, è stata rivolta a 16 militari della Guardia di Finanza, alcuni dei quali svolgono servizio presso i porti e gli aeroporti della Sicilia orientale, altri sono imbarcati sui mezzi navali che, nel canale di Sicilia, assolvono alle delicate ed esclusive funzioni di polizia del mare per la repressione delle attività illecite, o per partecipare ad operazioni di soccorso a salvaguardia della vita umana.
Gli allievi erano stati specificamente selezionati in quanto già in possesso di un buon livello di conoscenza della lingua, punto di partenza per l’apprendimento di nozioni specifiche finalizzate all’utilizzo di una corretta comunicazione tecnico-giuridica tra operatori di polizia e utenza in transito negli scali portuali e aeroportuali, nonché in navigazione nelle acque territoriali. La padronanza della lingua straniera è altresì fondamentale per l’addestramento all’interlocuzione in situazioni critiche, come quelle relative al salvataggio ed al recupero delle persone a bordo di imbarcazioni spesso a rischio di affondamento, momenti nei quali è necessario trasmettere messaggi chiari e precisi in modo corretto, efficace ed empatico, sì da infondere la maggiore sicurezza possibile a chi si trova in situazioni psico-fisiche debilitate.
Il corso costituisce una novità assoluta per le Fiamme Gialle siciliane e l’aver offerto la possibilità di rafforzare le competenze comunicative ai propri militari impegnati alle frontiere portuali, aeroportuali ed in mare, conferma l’impegno del Corpo nel settore della post formazione e del potenziamento linguistico, a concreta testimonianza della volontà di porsi sempre più come forza di polizia pronta a misurarsi a livello europeo ed internazionale.
A conclusione della cerimonia, gli intervenuti hanno espresso l’auspicio che quella odierna sia solo la prima di una lunga serie di collaborazioni formative, che in futuro possano riguardare progetti per approfondire la conoscenza di altre lingue e culture straniere sempre più presenti nella nostra quotidianità.