Lo scorso 8 luglio, il personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro che opera nelle province dell’isola è stato potenziato con l’arrivo di nuovi 30 ispettori del lavoro (dieci ordinari e venti tecnici), che fino a dicembre opereranno assieme ai 29 già presenti. La decisione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, di inviare in Sicilia un contingente di ispettori del lavoro, d’intesa con il direttore generale di Inl, Paolo Pennesi, comincia a dare i primi risultati.
Nei pochi giorni di attività, i 59 ispettori dell’Inl che operano nella regione insulare hanno condotto, con i carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro, diverse operazioni di vigilanza, che hanno messo in luce situazioni di irregolarità – lavoro nero, violazioni in materia di salute e sicurezza – in vari settori produttivi, dalla ristorazione agli stabilimenti balneari, ed hanno altresì accertato casi di caporalato in agricoltura.
«La scelta di incrementare il contingente ispettivo in Sicilia operata dal ministro Calderone in condivisione con l’Ispettorato nazionale del lavoro, sta già producendo risultati visibili, con l’intensificazione della vigilanza contro il lavoro sommerso e contro il caporalato. Il potenziamento degli organici consente di pianificare e attuare un’attività di vigilanza più capillare ed efficace, in un territorio vasto quale quello siciliano», sottolinea Salvatore Contino, responsabile comunicazione dell’Ispettorato nazionale del lavoro.