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Pugilato: alla World Cup in Brasile, sul ring per l’Italia c’è la campionessa catanese Lucia Ayari
Domani l'allieva del maestro Antonino Maccarrone comincerà il suo cammino contro la panamense Hinestroza. Attesa anche per il palermitano Tommaso Sciacca (Exytreme Boxing Club) nei 55 kg. In Slovacchia Korynne Favi (Siracusa Boxing Team) perde in finale con un ennesimo verdetto discutibile
La catanese Lucia Ayari, pluricampionessa italiana e sul podio nelle più importanti competizioni internazionali di pugilato, da domani sarà tra le protagoniste della prestigiosa World Cup in Brasile.
L’allieva alla Boxing Team Catania Ring del maestro Antonino Maccarrone fa parte della squadra azzurra che al maschile vedrà salire sul ring anche il palermitano Tommaso Sciacca (Extreme Boxing Club) nella categoria 55 kg, in un evento dove prendono parte ben 130 atleti in rappresentanza di 19 Nazioni.

“Un traguardo straordinario per Lucia e la nostra società – sottolinea felice il maestro Antonino Maccarrone affiancato dall’inossidabile maestro Aroldo Donini, icona del pugilato catanese – e siamo sicuri che con il suo impegno e la sua determinazione, farà vedere a tutti di che stoffa è fatta!”.

Lucia Ayari comincerà il suo cammino nella World Cup affrontando domani per la categoria 51 kg la panamense Hinestroza. E sempre domani per la categoria 55 kg toccherà a Tommaso Sciacca opposto a Felipe pugile del Guatemala.

IN SLOVACCHIA BRILLA KORYNNE FAVI MA NON BASTA. Non si ferma davanti a qualsiasi ostacolo Korynne Favi l’allieva alla Siracusa Boxing Team del maestro Marco Acresti. Dopo il 2° posto nel torneo internazionale in Romania con un verdetto a favore dell’atleta di casa discutibile, Korynne Favi è tornata dal torneo internazionale in Slovacchia ancora con l’argento al collo di prestigio, ma con tanto rammarico.

“In Slovacchia Korynne doveva combattere nella sua categoria dei 52 kg – racconta il maestro Marco Acresti – ma non essendoci avversarie abbiamo accettato di fare la finale dei 57 kg contro un avversaria slovacca con ben 83 match all’attivo, vicecampionessa d’Europa e tanti successi in tornei internazionale. Il blasone non conta e sul ring Korynne aveva nettamente messo sotto l’avversaria, ma la fine l’oro al collo è stato messo alla slovacca. Peccato perché tutti avevano visto la vittoria di Korynne, rimane il rammarico ma la consapevolezza della forza di questa ragazza. Adesso torniamo in palestra per continuare ad allenarci al meglio per arrivare preparati ai prossimi impegni e provare a vincere contro tutte e contro tutto!”.
