Ponte sullo Stretto, l’ad Ciucci conferma: «Entro l’estate possiamo dare il via ai lavori, ecco perché sono ottimista»

Di Redazione / 25 Febbraio 2024

Il 2024 sarà ricordato come l’anno di inizio dei lavori del Ponte sullo Stretto? E’ quello che spera il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma è anche l’obiettivo concreto della società Stretto di Messina: «Si punta al massimo del risultato e il massimo che si può fare è arrivare entro giugno al Cipes e avviare i lavori in estate», ha detto l’amministratore delegato Pietro Ciucci a margine della scuola politica della Lega.

«Stiamo trasmettendo la documentazione appena approvata, il 15 febbraio, dal cda ai ministeri competenti per la conferenza dei servizi e per le valutazioni di impatto ambientale». Considerata la complessità del progetto e i tempi necessari, Ciucci ha definito possibile avviare «in estate le prime attività sul territorio».

Massima trasparenza

«Noi operiamo in massima trasparenza – ha detto ancor Ciucci -. Il progetto è stato approvato il 15 febbraio. Prima dell’approvazione non era un progetto definito e non poteva essere pubblicato. In questi giorni tutta la progettazione diventa pubblica con la trasmissione» dei documenti «ai tutti ministeri, Regioni e enti locali competenti per la valutazione in conferenza dei servizi e la valutazione di impatto di impatto ambientale. Tutto il progetto sarà trasparente e a disposizione di tutti».

«Come tutti i progetti complessi ci vuole tempo» ha detto Ciucci spiegando però che l’ottimismo «deriva da fatti concreti finora accaduti. Abbiamo un Parlamento e un Governo che hanno deciso di avviare un’attività che, a detta loro, ha un’assoluta priorità, dando piena misura all’investimento. Questi non sono fattori marginali».

Sei-otto anni

Se i lavori cominceranno nel 2024, quando finiranno. Una risposta l’ha data ieri sera il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, al Forum in Masseria 2024: «Si prevede tra il ’30 e il ’32 che l’opera sia finita». E ha spiegato: «Ci sono circa 30 km di gallerie. Perché poi si parla del ponte, ma cambierà completamente la connettività tra la Sicilia e la Calabria. La parte relativa al ponte è minoritaria rispetto all’investimento complessivo. Le gallerie serviranno a rimettersi sul ponte sia sulla sponda calabrese che su quella siciliana. È confermato che le grandi navi potranno passare».

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo